Martinazzoli: i poteri forti? Più rischiosi i cervelli deboli
Mari immoli: i poteri forti? Più rischiosi i cervelli deboli Ma Amato: Prodi ha ragione sulle «porte chiuse» Mari immoli: i poteri forti? Più rischiosi i cervelli deboli ROMA. «I poteri forti devono avere regole forti, ma sono certamente meno pericolosi dei cervelli deboli». La battuta del sindaco Mino Martinazzoli ha fatto sorridere la platea di imprenditori riunita lunedì a Brescia. Subito dopo, sul palco, è salito Cesare Romiti, ed anche il presidente della Fiat ha fatto cenno ai poteri forti: «E' l'allargamento dell'area di mercato il modo corretto per dare più forza al nostro sistema capitalistico - ha detto Romiti -. Credo a questo proposito che siano del tutto ingiuste e arbitrarie le critiche ai cosiddetti "poteri forti" o alla chiusura oligarchica del nostro sistema industriale e finanziario». Su posizioni diverse Giuliano Amato, che in una intervista a Repubblica, ha applaudito il discorso al Senato in cui Romano Prodi aveva parlato di «stanze chiuse» del capitalismo italiano. «Quando si affrontano questi argomenti, i protagonisti della vita nazionale tendono sempre a pensare che si parli di loro. Ognuno si sente chiamato direttamente in causa. E tutti la prendono come una critica al capitalismo italiano. Ma io penso invece che sia un discorso a largo raggio, che finisce per toccare problemi che vanno molto più in là...». Il discorso contro le «stanze chiuse», continua il presidente dell'Antitrust - «è un ottimo auspicio. Ma bisogna aspettare la prova del 9, per verificare la consistenza di queste idee e la loro condivisione all'interno della maggioranza. Anche a sinistra potrebbero sorgere ostacoli...», [r. i] Il sindaco di Brescia ed ex segretario della de Mino Martinazzoli
Persone citate: Cesare Romiti, Giuliano Amato, Mino Martinazzoli, Prodi, Romano Prodi, Romiti
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