Di Pietro: porto i carabinieri al ministero
L'annuncio dell'ex giudice: così terremo alla larga speculatori, affaristi e imbroglioni L'annuncio dell'ex giudice: così terremo alla larga speculatori, affaristi e imbroglioni Pi Pietro; porto i carabinieri al ministero «Ecco le regole per i lavori del Giubileo» ROMA. Legge e ordine: ecco il programma di Antonio Di Pietro, neoministro dei Lavori Pubblici. Il giorno dopo gli annunci sulla «rivoluzione» dei ruoli - «Basta con il ministero gestore di appalti, meglio controllore degli enti locali» - Tonino è di nuovo in azione. Tra una riunione e l'altra, trova il modo di annunciare che sta organizzando un «suo» nucleo personale di carabinieri presso il palazzone dei Lavori Pubblici. «A loro, e agli altri organi di polizia, potranno rivolgersi tutti coloro che sentono il dovere civico di darci una mano per allontanare gli imbroglioni del Giubileo». Si può dire insomma che si accinge a trasformare un pigro ministero in una sorta di procura specializzata in appalti pubblici. Il suo annuncio di voler riaprire i cantieri e snellire le procedure è piaciuto. Il ministro di Grazia e Giustizia, Giovanni Maria Flick, pensa di contribuire rivedendo il certificato antimafia e il reato di abuso d'ufficio. Il ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, concorda: «Ora è necessario superare questa fase di emergenza e far ripartire il settore. Tangentopoli ha interrotto un rapporto non corretto tra politici e imprese». Ma l'attenzione di tutti è focalizzata sulle intenzioni di Di Pietro ministro. Lui non delude. Arriva a un convegno al Cnel dopo un incontro con Rutelli. E racconta: «Proprio oggi ho avuto un incontro sul Giubileo, dove siamo già in ritardo. La nostra voglia di efficienza e trasparenza sarà valutata dall'opinione pubblica». E allora ecco la raffica di ricette dell'ex magistrato per voltare pagina. Primo, degli appalti se ne deve occupare l'ente locale e al ministero resti il controllo su fattibilità e priorità. «Inutile prendere impegni se non possono essere attuati. Se ci sono cento lire, vediamo cosa possiamo fare e cosa no». Secondo, applicare la legge Merloni senza indugi. «S'è detto che ha le maglie troppo strette. Ma io sono contrario a rinviare il tutto alle Camere. Se facciamo la Merloni due, tre e quattro non ne usciamo più». Terzo, serve un regolamento attuativo della legge Merloni che i suoi uffici faranno sulla base di un testo predisposto dal precedente ministro. «Né riaprire il dialogo con le parti interessate, né depositarlo così, sic et simpliciter. Lo stiamo rivedendo per snellirlo e per eliminare totalmente il ruolo dei magistrati negli arbitrati». E ancora. Vuole un testo unico, perché «anche per me è molto difficile raccapezzarmi in quella congerie di norme». Considera superato l'albo delle imprese costruttrici: «Dice molto in quantità, poco in qualità. Andrà rifatto, specie le procedure per iscriversi». Bacchetta le Regioni, a cui - rivela - ha già scritto una lettera per far sapere che si devono muovere oppure scende in campo lui. Ma è davvero inarrestabile, Di Pietro, nel suo ruo¬ lo preferito di castigamatti. Non gli basta un ministero super-controllore con i carabinieri sguinzagliati. Lancia anche l'idea di una Authority per «controllare i comportamenti dei dipendenti pubblici, vedi l'idea del Sis per la Guardia di Finanza». Davanti agli occhi un po' sorpresi di Larizza, Cofferati e D'Antoni, l'ex pm parte a razzo: «Sono contrario ai controlli interni. Ci vorrebbe un'Authority esterna e indipendente dalle singole amministrazioni, che dipenda dal Parlamento con un proprio servizio ispettivo sugli atti di tutta la pubblica amministrazione. Una cosa trasversale, non limitata al solo ministero delle Finanze». Dedica un pensiero anche ai dipendenti pubblici, a cui promette grandi dosi di «mobilità» che in bocca sua diventa una via di mezzo tra l'arricchimento professionale e una punizione. «Ce il problema di che facciamo dei pubblici ufficiali indagati e anche condannati. Va bene il garantismo, ma ho avuto l'esperienza di chi è tornato dopo meno di un anno al suo stesso posto. Diventa difficile per chi li ha denunciati, poi, trattarci come se nulla fosse accaduto. Quantomeno ci vuole una mobilità. Va bene tutto, anche il perdono per chi ha sbagliato. Ma almeno toglierli da lì...». Passa infine a volo d'uccello su circolari che già si stanno preparando, agli eccessi di ribasso, alla legge Galli che non è applicata. Alla fine, è stanco lui stesso. Non sa, però, che la sua prima proposta ha già suscitato un vespaio. Quel riferimento ai carabinieri ha ingelosito la polizia. Non si: l'aspettavano proprio da lui, ex commissario di ps. Insorge il sindacato Siulp: «Avevamo parlato di repubblica delle banane quando era stata annunciata la creazione di un nucleo carabinieri alla Sanità. Lo stesso commento va bene oggi. Non può accadere che proliferino le micropolizie alle dipendenze dei vari ministeri». Il il sindacato autonomo Sap: «Ricordiamo a Di Pietro che da tempo la polizia svolge attività di questo tipo». Francesco Grignetti ADi mdel pI SETTORE ENERGIA m * PROGETTI INTERNAZIONALI CENTRALE PIETRAFITTA CENTRALE GARIGUANO CENTRALE ENEL DI CANDELA ASCOLI SATRIANO CENTRALE ENEL DI BRINDISI SUD ELETTRODOTTO ITALIA-GRECIA* CENTRALE DI FIUME SANTO CENTRALE SULCIS GASDOTTO ITALIA-ALGERIA SETTORE IDRICO SCHEMUDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI SCHEMI IDRICI REGIONE ABRUZZO REGIONE MOLISE REGIONE CAMPANIA REGIONE PUGLIA REGIONE BASILICATA REGGIO CALABRIA REGIONE CALABRIA REGIONE SARDEGNA REGIONE SICILIA SETTORE TRASPORTI TAV FIRENZE-BOLOGNA TAV ROMA-NAPOLI NODO DI NAPOLI DORSALE FERROVIARIA ADRIATICA DORSALE FERROVIARIA TIRRENICA FERROVIE ORDINARIE SARDEGNA FERROVIE ORDINARIE SICILIA MALPENSA* PASSANTE FERROVIARIO A MILANO COMPLETAMENTO PORTO GIOIA TAURO SETTORE VIABILITÀ' ADEGUAMENTO SALERNO-REGGIO CALABRIA STATALE 131 CARLO FELICE AUTOSTRADA MESSINA-PALERMO SETTORE AMBIENTE BONIFICA BAGNOLI SETTORE INDUSTRIA ^ „ I ACCORDO VAL BASENTO Antonio Di Pietro ministro del Lavori pubblici Federici, comandante dei carabinieri
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