Quando i luoghi raccontano
«Una finestra sui cortili», cinque spettacoli per una città «Una finestra sui cortili», cinque spettacoli per una città Quando i luoghi raccontano Progetto Cantoregi a Carmagnola La magia dei luoghi, In parole dei muri, delle scale, dei cortili. Progetto Cantoregi ci riprova. La compagnia teatrale piemontese che da sempre crea megaspettacoli popolari che coinvolgono interi paesi e performance che interagiscono con la gente del posto, in cui la cittadina diventa in qualche modo protagonista dell'evento, questa volta ha scelto Carmagnola. L'iniziativa si intitola «Una finestra sui cortili» e presenta cinque appuntamenti teatrali a partire da venerdì 31 maggio. L'assessorato alla Cultura di Carmagnola ha organizzato la rassegna, curata da Vincenzo Gamna, Marco Pautasso ed Eugenio Vattaneo (regia di Gamna, consulenza musicale di Simone Monge), con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Torino. L'intento, spiegano a Carmagnola, è quello di far vivere la città in modo non convenzionale, di offrire alla gente nuove possibilità di divertimento che siano anche un'occasione per incontrarsi, confrontarsi, animare un progetto teatrale. Un'occasione anche per ricordare la storia, e i passi compiuti dalla società. Ogni pièce verrà introdotta da una coppia di materassai (Rinaldo Calosso e Ritangela Margaria) che, soliti frequentare i cortili, ne ripercorrono cosi le vicende, in veste di «custodi della memoria» del pas- sato. La prima «finestra» che si apre è all'ex monastero Sant'Agostino, in piazza Berti. L'appuntamento è per il 31 maggio e il 1° giugno con «Nidificate apes», su testi di Igor Longo. Si tratta di una vicenda a fosche tinte ricca di colpi di scena, che si svolge in un'ambientazione monastica alla «Il nome della rosa», un giallo dai ritmi incalzanti, dalla suspense mozzafiato. In via Valobra, a Casa Cavassa il 7 e l'8 giugno si mette in scena «Il cielo parato a lutto», testi di Mario Monge. Protagonista è la città, devastata dalla peste del 1522. I palazzi dove c'è il contagio sono parati a lutto con i drappi neri. Una giovane donna nobile, Bianca, si ammala e viene abbandonata dai suoi. Sarà curata solo dalla fedele serva e da un giovane garzone; e al suo capezzale accorrerà la sorella, scacciata di casa per un'avventura d'amore con un ugonotto. «Angelo bell'angelo» è lo spettacolo che viene rappresentato il 14 e il 15 giugno al¬ l'ex Ospizio Cavalli. I testi sono di Eugenio Vattaneo, la storia è quella del ritrovamento del diario di una novizia abbandonata nell'orfanatrofio dal proprio padre, che dà l'occasione a una giovane di assistente sociale di rivivere la storia della piccola. Il 21 e 22 giugno tocca al Mulino Moneta ospitare un evento teatrale. S'intitola «Le due madri» (testi di Gamna, Longo, Pautasso e Vattaneo) e racconta di una donna che torna dopo anni al vecchio mulino, e vi ritrova l'amata servente. Insieme snocciolano memorie dolorose legate alla guerra: una, il suicidio della madre fascista, l'altra, le tristi esperienze della madre partigiana. Il ciclo di rappresentazioni si conclude il 28 e 29 giugno con uno spettacolo ambientato temporalmente negli anni di piombo, «Arpa d'amore», di Vattaneo. Un distinto signore ritorna con il nipote nella casa dove ha vissuto negli anni della guerra un'indimenticabile storia d'amore con una giovane arpista. Gli spettacoli si iniziano alle 21, il biglietto di ingresso costa 10 mila lire, l'abbonamento a 5 spettacoli 35 mila, a 3 spettacoli 20 mila. Informazioni: Gamna tel. 969.9552 e Pautasso 969.3147. Cristina Caccia Carmagnola diventa protagonista degli spettacoli. Nella foto l'ex Ospizio Cavalli
Luoghi citati: Carmagnola, Casa Cavassa, Piemonte, Torino
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