Sempre meno gli allievi quasi eguali le cattedre
Nel '96-97 gli iscritti saranno 234 mila Nel '96-97 gli iscritti saranno 234 mila Sempre meno gli allievi quasi eguali le cattedre //provveditore: «Necessario soltanto qualche ritocco al numero delle classi» Non ci sarà una drastica cura dimagrante per la scuola torinese. Anche se il calo degli alunni continua: lieve nella fascia dell'obbligo e ancora pesante nelle superiori. Previsione di provveditore. Marina Bertiglia è ottimista guardando all'anno scolastico '96-97. La sua non è una sensazione, ma un ragionamento che si basa su dati precisi. Il ministero dell'Istruzione, con qualche ritardo rispetto agli anni passati, ha comunicato nei giorni scorsi i parametri per la formazione delle classi che funzioneranno il prossimo settembre. Marina Bertiglia: «L'indice di allievi per classi, calcolato a livello nazionale, è così vicino alla realtà delle scuole nella provincia torinese che non saranno necessari ritocchi sensibili del numero delle classi. Grazie anche al numero dei posti cattedra che ci sono stati concessi». Diminuiscono un po' rispetto allo scorso anno, ma niente paura, si è tenuto conto di quanti hanno chiesto di andare in pensione. Eccoli i dati. Nelle scuole materne di Torino e provincia il ministero vuole 25 allievi per classe con 2422 posti insegnante, nelle elementari 17,4 alunni con 8807 maestri (esclusi quelli di lingua straniera il cui numero comunicherà nelle prossime settimane), nelle medie inferiori 20,7 alunni con 5680 professori e nelle superiori 22,3 allievi con 7841 docenti, più 157 per l'appoggio agli handicappati. Gli iscritti, in totale, sono 234.228 contro 240.069 di un anno fa. Restano più o meno stabili nelle materne e fascia dell'obbligo, rispettivamente 24.500 (materna), 81.707 (ele- II provveditore arina Bertiglia mentare), 54.021 (medie inferiori). In calo di 3 mila unità nelle superiori: 74 mila, ma il dato è presunto perché il provveditorato sta ancora facendo i conteggi. I posti cattedra totali concessi dal ministero passano da 25.506 a 24.907, cioè 599 in meno rispetto al '95. Metà rispetto alle domande di pensione che sono circa 1200. Spiega il provveditore: «Quei posti cattedra rappresentano il budget dal quale attingere per far funzionare le classi. Potrò usarli con un minimo di elasticità. Ad esempio rispettando le esigenze delle piccole realtà di montagna, che non saranno toccate, per il sostegno agli handicappati, per le sperimentazioni». E se non saranno sufficienti? «Potrò segnalare le particolari necessità al ministero che potrà alzare il nostro budget soltanto dopo aver ricalcolato la distribuzione dei posti a livello nazionale». Calcoli da fare a iscrizioni ferme. Intanto il provveditore fa una previsione: «Nella media inferiore e nella superiore mi ritroverò con più professori rispetto alle cattedre, soprattutto di materie letterarie. Verranno comunque collocati all'interno della scuola su progetti di istituto, recupero della dispersione, sostegno. Eppure saranno indispensabili i supplenti, in particolare di materie scientifiche». Azzarda un numero: più o meno 500, in particolare nelle superiori. «Un meccanismo perverso quello con cui dobbiamo fare i conti». Maria Valabrega II provveditore Marina Bertiglia
Persone citate: Bertiglia, Maria Valabrega Ii, Marina Bertiglia
Luoghi citati: Torino
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