Traffico di droga al festival rock

Da tempo c'erano sospetti; quest'anno sono scattati i controlli a tappeto Da tempo c'erano sospetti; quest'anno sono scattati i controlli a tappeto Traffico di droga al festival rock Fermati molti giovani che andavano a Bergolo Gli agenti lo hanno fermato sabato sera, al volante di una Golf cabrio, accanto aveva una ragazza bionda platinata. Luca, 20 anni, studente in uno dei più esclusivi istituti del Torinese, ha sorriso: «Stiamo andando a Bergolo, nel Cuneese, per il festival rock "Caute magg". Questo è il volantino che ci ha dato il nostro professore di disegno. Guardate, non ho nulla da nascondere». Patente, documenti: tutto in regola. Poi i cani che gli agenti tenevano al guinzaglio si sono innervositi: hanno annusato la droga. Pochi grammi. «Ad uso personale, non siamo spacciatori, andiamo a sentir musica, la droga è un gioco». Ed è venuta fuori, racconta ora il questore Giuseppe Grassi, questa inchiesta. Ed è storia di musica, un bicchiere di dolcetto e un pizzico di coca. Un arresto, 6 indagati, 47 denunciati. Tra loro molti minori. Tutti andavano a Bergolo, il più piccolo paesino del Cuneese, 70 abitanti all'anagrafe, che da ventuno anni diventa, a fine maggio, capitale del folk-rock italiano, capace di richiamare una folla imponente di giovani e meno giovani, gente che arriva anche dall'estero, per sentire «canti e balli internazionali della primavera». Una festa che ha avuto un grande successo e che ha reso famoso quel piccolo paese in cima ad una collina della Langa. «Ma, senza togliere nulla alla manife¬ stazione e ai suo successo, quell'appuntamento è diventato per molti giovani festa della trasgressione», dice il vicequestore Filippo Dispenza, capo del nucleo volanti e di prevenzione. Due anni fa gli agenti avevano fermato alcuni giovani legati ad una storia di spaccio, un giro tra studenti di un istituto superiore. Lo scorso anno altri controlli e altri fermi. «E soprattutto la conferma che a Bergolo c'era traffico e spaccio di droga», dicono gli inquirenti. E così sabato, all'apertura della tradizionale due giorni del festival «Afro ed after hour», c'erano anche agenti, finanzieri, carabinieri. «Un servizio coordinato», dice il questore Grassi. Alcune pattuglie hanno bloccato dalle 18 alle 22 la statale 29, la Torino-Alba, poco dopo l'abitato di Poirino. C'è uno spiazzo, gli agenti fermavano le vetture con giovani a bordo. I controlli fino a sera. Altre pattuglie erano attorno all'abitato di Bergolo, con agenti del¬ la questura di Cuneo e carabinieri locali. Bilancio del servizio. Un arresto. Gabriele Benossa, 24 anni, operaio, torinese: aveva 27 pastiglie di ecstasy, nascoste in un tamburo indiano e un milione e mezzo. Sei indagati. Molti studenti, tutti in stato di libertà, per detenzione di droga: ecstasy oppure hashish, lsd, eroina. E poi 47 giovani che verranno segnalati alla Prefettura, perché tossicodipendenti. Tra loro anche molti minori. «Abbiamo chiamato i loro genitori, abbiamo cercato di capire che cosa c'è dietro a questo desiderio di evasione artificiale», dicono gli inquirenti. Molti avevano il sacco a pelo. Negli zainetti, parecchie bottiglie di birra. E in tasca, dosi di droga. Qualcuno ha detto: «A Bergolo c'è, per due giorni, bella musica. Volevamo anche sognare». Un sogno artificiale, che aveva bisogno di stupefacenti. Ezio Mascarino Gabriele Benossa, 24 anni, arrestato: aveva 27 pastiglie di ecstasy nascoste in un tamburo indiano nHP Un agente mostra le dosi di droga sequestrate ai ragazzi che si recavano a Bergolo alla festa «Cantè magg»

Persone citate: Ezio Mascarino Gabriele, Filippo Dispenza, Gabriele Benossa, Giuseppe Grassi

Luoghi citati: Bergolo, Poirino