Le magiche «Liebig» figurine da collezione

Le magiche «Liebig» figurine da collezione SJMNER SPENDERE Le magiche «Liebig» figurine da collezione MAGICHE figurine della nostra infanzia. Il piacere di raccoglierle, collezionarle, cercare i pezzi mancanti e magari introvabili, conquista ancor oggi ragazzi e adulti. Così Lora Canuto ha ritrovato dopo anni la «sua collezione»: «Un album completo delle famose figurine Liebig e un secondo album quasi completo - scrive -. La raccolta dal 1955 in poi. Ricordi di quando ero bambina. Vorrei sapere se hanno qualche valore». Potrebbero averlo, eccome. Spiega il dottor Ferdinando Viglieno Cossalino: «La pubblicazione delle figurine Liebig s'inizia nel 1872 e dura oltre un secolo, fino al 1975. Da sempre sono oggetto di interesse o collezionismo. Il loro valore varia da tremila a 800 mila lire caduna, ed anche più, ma tutto dipende dall'epoca, dalla rarità, dalla serie di appartenenza ed anche dagli errori di stampa, solo per citare un esempio curioso». Secondo l'esperto, però, «per poter esprimere un parere serio sulla collezione della lettrice la si dovrebbe esaminare con attenzione e, comunque, sottoporla al parere di un vero esperto per verificare la completezza, le caratteristiche e le condizioni di conservazione». In commercio proprio per le figurine Liebig esiste un catalogo (il Sanguineti) che descrive le quasi 1900 serie emesse a scopo promozionale dalla società Liebig nell'arco di un secolo. Continua l'esperto: «Ogni serie ha un certo numero di figurine (quasi sempre sei) che illustrano una situazione, un personaggio, una storia, un tema. Chi ha la mentalità del collezionista dà scarsa importanza alle illustrazioni, ma controlla invece gli errori eventuali di battitura, la lunghezza o il colore di una scritta». E', quello delle figurine, un mondo misterioso e per qualcuno affascinante. Una libreria di Milano (della quale invieremo privatamente l'indirizzo alla lettrice) si è specializzata proprio in figurine Liebig come altre grandi marche, manifesti, cartoline ecc., grazie al suo proprietario Giancarlo Saccone, un grande collezionista. Si potrà scoprire così che esistono serie di figurine (le più antiche) che superano anche il valore di 10-16 milioni. Naturalmente, scriverlo è facile, venderle o comprarle a questi prezzi è senza dubbio un colpo di fortuna. * Filippo L. di Torino ha inviato un elenco corredato da fotografie a colori di alcune opere in suo possesso. Scrive: «Mi incuriosisce conoscerne il valore di mercato. Nella mia "raccolta" ci sono due Munari del '51 e un Balla, modello in legno, del quale ho trovato traccia in un catalogo di una galleria torinese relativo a un'esposizione del 1968». Spiega il prof. Ferdinando Viglieno Cossalino: «Bruno Munari è un pittore che aderì al movimento futurista e poi all'astrattismo. E' una personalità di notevole interesse nell'ambito dell'arte contempora- nea; le opere in possesso del lettore appartengono al secondo periodo dell'attività dell'artista e sono di buona qualità. Possono valere intorno ai due milioni caduna. «Il modello in legno di "Fiore futurista" di Giacomo Balla (Torino 1871 - Poma 1950), grande artista tra i protagonisti dell'arte italiana dell'inizio di questo secolo, è un multiplo (cioè ne esistono altri esemplari) e il suo valore si aggira intorno ai due milioni». * Il padre di Giuseppe R. aveva acquistato nei primi Anni Venti due quadri firmati C. Piacenza con paesaggi agresti e pastorali. Ora il figlio vorrebbe conoscerne il valore, «perché finora ho avuto in proposito pareri anche molto discordi». «Carlo Piacenza, delizioso paesaggista torinese (18141882) - dice l'esperto - dipinse soggetti romantici di atmosfera crepuscolare animando le sue opere con ligure di contadine, pastorelle e animali. E' un artista ancora sottoquotato. I dipinti che ci sottopone il lettore tramite delle fotografie a colori sono belli e di buona qualità e possono aggirarsi come valore sui due milioni caduno». Simonetta

Luoghi citati: Milano, Piacenza, Torino