Anziana uccisa nel bagno di casa

La donna, 76 anni, colpita più volte alla testa, messo a soqquadro l'appartamento La donna, 76 anni, colpita più volte alla testa, messo a soqquadro l'appartamento Anziana uccisa nel bagno di casa L'assassino cercava i risparmi L'ha trovata una nipote riversa nel bagno, immersa nel sangue. Era stata uccisa da poco, massacrata a colpi in testa, come altre anziane. Il motivo sempre lo stesso: rapinar loro i risparmi. Quelli di Lucia Ughetto, 76 anni, nubile, artigiana in pensione, erano ben nascosti nei 34 metri quadri della sua camera, cucinino e servizi. L'assassino non li ha trovati, dopo aver messo a soqquadro l'appartamento al piano rialzato di un caseggiato anni trenta, al 24 bis di via Boccardo, stradina intasata d'auto in sosta che sbuca in via Chiesa della Salute. Un dettaglio può far intuire qualcosa di più: la signorina Ughetto era rientrata dall'ospedale solo venerdì scorso, dopo esservi rimasta ricoverata per sei mesi. E, ieri mattina, una cugina le aveva consegnato la pensione che aveva ritirato per lei, nei giorni scorsi. E' stato un caso che l'assassino abbia cercato di rapinarla dopo poche ore? 0 sapeva che l'anziana era stata via pertanto tempo e che doveva tenere in casa i propri risparmi? La polizia, ieri sera, si guardava attorno nel buio di via Boccardo. Qualche faccia alla finestra, bisbigli dietro le porte, in strada nessuno. L'ora del delitto: fra le 17 e le 19. Di pomeriggio, quando la gente rientra dal lavoro e si fanno le ultime compere prima di cena. Ma nessuno sembra aver visto o sentito. Nemmeno la dirimpettaia della signorina Ughetto. Anch'essa anziana, e da ieri sera choccata per la morte che l'è passata accanto. A mezzanotte la signora era ancora in questura a rendere la sua deposizione, come altri vicini. Fuori, in strada, il furgone della cooperativa che ha sostituito i vecchi necrofori in camice nero. Adesso a fare il loro lavoro sono due giovani in tuta e berretto blu. Raccolgono il cadavere in un telo di naylon e lo portano via leggero: la povera signorina Ughetto era una donnina minuta che l'assassino ha spazzato via colpendola ripetutamente in testa - il vicecapo della mobile, Claudio Cracovia, scandisce quel particolare - con un tubo o chissà altro. Avrà aperto o l'assassino è penetrato nell'appartamentino dal balcone del cortile: la finestra è stata trovata aperta. 0 è semplicemente scappato per di lì, perché ha sentito del trambusto? Ipotesi che si fanno nella notte. Quel che è certo: alle diciassette una nipote ha parlato con la zia al telefono. «Stava bene, ci siamo salutate». Pochi minuti dopo l'ha intravista la dirimpettaia. Alle diciannove si fa viva un'altra nipote: il telefono squilla a vuoto. Una, due, tre volte. «Non è possibile, vai a vedere» dice la signora al marito. E l'uomo va. Arriva in via Boccardo. Suona al citofono. Niente. Si fa aprire il portone in ferro da una vicina. E in due balzi e all'ingresso. Suona. Silenzio per risposta. Si precipita in cortile. E dal balconcino finalmente riesce ad entrare: nel cucinino compaiono le prime scie di sangue. Lo portano verso il bagno, appena dietro la stanza. E là c'è quel che resta della zia di sua moglie. Si chiama un'ambulanza, come gesto meccanico di speranza, ed arriva l'equipaggio «Tango 91» della Croce Rossa. Richiamati da altre sirene, corrono anche i curiosi. Ma è questione di poco: l'assassinio per rapina di un'anziana sola non fa spettacolo. Semmai paura. Fra chi vive intorno. Ed è di paura che parla subito il sostituto procuratore di turno, Virginia Borgani, come della sensazione colta al volo sulle scale, nel silenzio di morte sceso con la sera nel palazzo di quattro piani. Fuori, un giovane pronipote, biondo e riccio, ragiona ad alta vo¬ ce: «Eppure la zia non apriva mai a nessuno. Noi di casa avevamo un fischio nostro, di famiglia, come segnale. Chissà! Una volta che ero qui, ha aperto e basta a uno sconosciuto». Via Lanzo 25 non è molto distante. In via Lanzo 25, nel novembre di due anni fa, nel suo alloggio in cima alle scale venne assassinata per rapina Isabella Filannino. «Ero a Torino da cinque giorni - dice ancora Cracovia - e mi ricordo bene quel caso. Del tutto simile a quest'altro. Non si ritrovò nemmeno il corpo contundente usato per sfondare il cranio a quella povera donna. E nessuno vide o sentì nulla». Alberto Gaino Pensionata, la vittima viveva sola in via Boccardo E' stata trovata intorno alle 20 dal marito di una delle nipoti La signorina Lucia Ughetto, artigiana in pensione, era appena tornata nella sua casa dopo un periodo trascorso in ospedale: nella foto l'ingresso dell'abitazione con i parenti e la polizia

Persone citate: Alberto Gaino, Claudio Cracovia, Isabella Filannino, Lucia Ughetto, Ughetto

Luoghi citati: Cracovia, Torino