Ecco l'Italia dei giovani riciclati

Semifinale Europeo Under 21: contro la Francia fiducia a Pagotto e Tacchinardi Semifinale Europeo Under 21: contro la Francia fiducia a Pagotto e Tacchinardi leco l'Italia dei giovani riciclati Maldini: c'è voglia di rivìncite BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO In attesa dei Giochi di Atlanta, eccoci alla settimana catalana, l'appuntamento che chiude l'Europeo Under 21. L'Italia deve superare in semifinale la Francia (stessa avversaria, identico turno di due anni fa a Montpellier) per accedere alla finalissima di venerdì prossimo contro la vincente di ScoziaSpagna. Siamo bi-campioni uscenti. Godiamo dei favori del pronostico anche se la Francia ha sete di vendetta e la Spagna, data per finalista quasi scontata, avrà dalla sua il pubblico. Due scogli in apparenza insormontabili. Eppure, il quarto di finale con il Portogallo (e la finale di due anni fa con gli stessi lusitani) insegna che questa Under è capace di tutto. Maldini ritrova e rilancia, quasi fosse un taumaturgo, pezzi pregiati in qualche modo rimasti tagliati fuori dalla Nazionale maggiore (Panucci) o dalla Juve della cavalcata in Champions League (Tacchinardi). Rispolvera Fresi libero e lascia a casa Bigica, fuori forma. Annuncia piena fiducia a Pagotto che da due mesi non gioca più («Ma è lui e non Buffon ad averci portato fin qui»). Pronostica in campo Tommasi, fresco promosso in A col Verona, più di Pecchia. Rimpiange le assenze di chi, come Vieri, è finito ko, o come Inzaghi non s'è ripreso del tutto. Parte ad handicap rispetto ai francesi non potendo disporre di due difensori di peso come Cannavaro e Nesta, squalificati. Ma resta ottimista il Cesarone delle grandi imprese impossibili. «Non mi sento condannato a vincere», dice Maldini e questo è il suo inedito vantaggio. «Quello con la Francia è ormai un derby per il calcio italiano». Da Bordeaux-Milan a Juve-Nantes le abbiamo pre- se e anche date. Panucci ha tolto la parola e strappato una scommessa che non può rivelare al compagno rossonero Vieira che guida il centrocampo francese. Tacchinardi si è fatto spiegare tutto da Deschamps e conosce a memoria le doti di Makelele tornante del Nantes e delle punte Maurice (Lione) e Pires (Metz). E Domenech, il et francese che due anni fa tacciò l'Italia di giocare un calcio vecchio? «L'ho incontrato uscendo dall'ascensore dello stesso albergo in cui siamo ospitati - dice Maldini - e mi ha sorriso. E' stata una piacevole sorpresa. Tutto dimenticato. Forse si sente più forte, visti i progressi del calcio transalpino nelle Coppe». Dome- nech, furbacchione, ribalta tutto: «Non è una sfida tra me e Maldini. Non l'ho mai attaccato, ho solo sostenuto che l'Italia sa adattarsi meglio alla partita singola e all'arbitraggio. Gli azzurri sono più affiatati dei miei, eravamo più squadra due anni fa...». Tattiche (simili, entrambe le squadre con il 4-4-2, libero che si sgancia e un centrocampista davanti alla difesa) e pretattiche (distanti fra loro per stili, azzurri calmi, francesi ansiosi) proiettano sotto la luce dei riflettori due personaggi per certi versi dimenticati e contestati: Tacchinardi e Pagotto. Lo juventino riemerge da una stagione difficile, ultima partita vera a Cremona nel gennaio scor- so: «Un virus, mi ha frenato un virus, può succedere nei freddi inverni torinesi. Devo ringraziare Maldini che ha avuto fiducia in me e ha saputo tenermi un posto». Qui regista, nella Juve chissà se con un domani da difensore. Allora delle due, quali? «Parlerò con la società bianconera, decideremo, vedremo». Non sa nemmeno lui se è più carne (centrocampista) o pesce (difensore). O forse si lascia, con acume, le porte aperte a ogni soluzione. Pagotto, invece, non le manda a dire. Alla Samp: «Hanno cercato di incastrarmi con un lungo rinnovo a condizioni economiche inaccettabili. Ho rifiutato. Se non sarà quest'anno di sicuro me ne andrò nel '97 alla scadenza del contratto. Scelgano loro cosa è meglio, il secondo a Zenga non lo voglio fare». Italia antipatica all'Uefa per le due vittorie consecutive? Panucci: «Magari alla Francia, ma io superstite di Montpellier voglio il bis». Fuori quota per Atlanta antipatici agli azzurrini arrivati alle finali europee senza aiuto alcuno? Deivecchio: «Pensiamo a giocare qui, al dualismo con Branca sia ai Giochi sia per un secondo scambio fra Roma e Inter ci penseremo. Staremo bene tutti, anche a maglie invertite. E ha un futuro juventino Amoruso». Di questa Under 21 è vietato sprecare anche una sola goccia. Franco Badolato ■ :MM.1:UI:W.M Italia Francia [4-4-2] [4-4-2] 1 PAGOTTO LETIZI 1 2 PANUCCI DJETOU 2 5 GALANTE LAVILLE 4 6 FRESI MOREAU 5 3 PISTONE BONNISSEL 3 13 AMETRANO MAKELELE 7 15 TACCHINARDI VIEIRA 6 10 BRAMBILLA WILTORD 18 14 TOMMASI C0RID0N 10 9 AMORUSO MAURICE 9 16 DELVECCHIO PIRES 11 Arbitro: NIKKELSEN (Danimarca) 12 BUFFON FERNANDEZ 16 7 SARTOR CANDELA 13 11 PECCHIA DACOURT 14 17 M0RFE0 DHORASSO 8 18 TOTTI VAIRELLES 15 AIL: MALDINI All.: DOMENECH Tacchinardi (foto) ha scoperto da Didier Deschamps i segreti di Makelele