E' deciso: la «Pirellina» non cambia volto resta un'accomandita di R. M.

Vìa libera al dividendo Vìa libera al dividendo E' deciso: la «Pireliina» non cambia volto resta un'accomandita MILANO. Quando Leopoldo Pirelli lascerà la presidenza della Pireliina, questa «sarà ancora un'accomandita, perché dopo la creazione del consiglio degli accomandatari si è ormai arrivati a qualcosa di molto simile a una Spa». E' quanto ha dichiarato lo stesso presidente della Pirelli e C rispondendo alla domanda di un'azionista nel corso dell'assemblea della finanziaria, unica società in accomandita quotata in Borsa, che ieri ha approvato il bilancio 1995 e la proposta di dividendo (80 lire alle azioni ordinarie e 100 alle risparmio) in pagamento dal 24 giugno. La società, la cui presidenza è la carica più importante rimasta a Leopoldo Pirelli dopo l'addio alla presidenza della Pirelli Spa a favore di Marco Tronchetti Provera, conta di chiudere il bilancio di quest'anno «con risultati più soddisfacenti, nella gestione ordinaria, di quelli del passato esercizio», si legge nella relazione al bilancio 1995. L'anno scorso l'utile netto è ammontato a 60,4 miliardi per la capogruppo (contro i 19,4 del 1994) e a 87,5 miliardi a livello consolidato (contro 46,3). In assemblea una parte delle domande ha riguardato l'attività immobiliare, in cui la Pireliina è fortemente impegnata nelle aree di Bicocca. Secondo il vicepresidente Tronchetti, «Pirelli non ha rischio di portafoglio perché le opere da realizzare sono prevendute, l'85% del progetto Bicocca è già stato collocato al destinatario finale». [r. m.]

Persone citate: Bicocca, Leopoldo Pirelli, Marco Tronchetti Provera

Luoghi citati: Milano