Mediaset fa megasconti di Valeria Sacchi

Parte la marcia verso la Borsa. Ora s'attende l'ok Consob Parte la marcia verso la Borsa. Ora s'attende l'ok Consob Mediaset fa megasconti Sette titoli per uno vecchio MILANO. Sembra procedere secondo copione la marcia di Mediaset verso il mercato e la Borsa, mentre è alle porte la conclusione dell'intesa tra Mediaset e British Telecom. Accordo che vedrà il colosso inglese delle telecomunicazioni entrare nel capitale Mediaset, attraverso la controllata Albacom, con una quota del 2,4% e un investimento di circa 180 miliardi. Venerdì scorso Mediaset ha presentato ufficialmente alla Consob la domanda di ammissione alla quotazione e, con un avviso a pagamento, ha anche comunicato di aver splittato i titoli attraverso un aumento gratuito di capitale riservato ai vecchi soci. L'operazione è avvenuta dando ad ogni possessore di azioni Mediaset sette nuovi titoli ogni titolo vecchio posseduto. Quindi, chi possedeva un titolo, se ne trova oggi in tasca otto. Se ne deduce che, dopo l'aumento, il valore della nuova azione Mediaset è sceso dalle 55.000 pagate dai partner già entrati a 7000 lire. Questo prezzo si deduce dividendo per otto il prezzo di 56.000 lire, unico valore ufficiale, uscito dalla perizia del Consiglio di Borsa la scorsa settimana. Ma perché lo split? La risposta è semplice: per consentire anche al piccolo risparmiatore l'accesso al titolo Mediaset. Poiché qualsiasi collocamento sul mercato presuppone un «taglio minimo» per sottoscrivere, ecco che l'operazione di frazionamento permetterà di fissare i tagli minimi a valori non elevati, non superiori ai quattro/cinque milioni. Il frazionamento è dunque un mezzo per incentivare una più capillare diffusione del titolo e creare un azionariato popolare, da affiancare ai grandi azionisti. E poi, insomma, anche psicologicamente 7/8000 lire fanno meno impressione di 56/59.000 lire. Non è viceversa ancora chiaro se per il 30 maggio, che è dopodomani, la Consob sarà in grado di dare il via al prospetto. La commissione infatti aspetterebbe dal consiglio di Borsa chiarimenti sul merito di alcune osservazioni che il consiglio avrebbe aggiunto alla perizia relativa al valore del titolo Mediaset, indicato a 56.000 lire. Queste considerazioni sarebbero improntate ad una prudenza che la Consob ritiene urgente chiarire, prima di prendere la decisione finale. Insomma, se nonostante la bufera giudiziaria su Fininvest la controllata Mediaset deve andare al mercato, è necessario che ci vada con l'accordo, senza ombre, di tutti i protagonisti. A nessuno piace restare con il cerino in mano. E'probabile che la diatriba venga presto risolta e che quindi, magari con un piccolo slittamento, la holding che contiene le attività televisive del gruppo Berlusconi possa approdare, al più tardi entro il mese di luglio, al listino ufficiale. Intanto, per domani, è fissato il consiglio di amministrazione di Mediaset che dovrà esprimere a sua volta un'indicazione di prezzo per il collocamento. Ai primi di giugno, infatti, dovranno partire gli incontri tra azienda e grandi investitori istituzionali. Valeria Sacchi Fedele Confalonieri

Persone citate: Fedele Confalonieri

Luoghi citati: Mediaset, Milano