Gassman: io e la fede

Gassinoli: io e la fede L'attore replica alle voci sulla sua conversione Gassinoli: io e la fede «Invidio chi l'ha già trovata» ROMA. «Non sono ancora sulla via di Damasco, né voglio spacciarmi per convertito, anche se il problema della fede si riaffaccia con intermittenza»: Vittorio Gassman ci tiene a ridimensionare con un certo pudore la notizia di una sua conversione diffusasi a Roma dopo la lezione che aveva tenuto l'altro giorno nel convento dei monaci di San Gregorio. «E' vero, e l'ho detto durante il seminario - ha spiegato l'attore - che la "parola alta", la parola dei poeti è sempre un po' sacra e chiunque la frequenti così a lungo finisce prima o poi per dialogare con l'eterno; quanto a me - lo confesso - l'ho fatto anche scrivendo qualche verso, anzi qualche "letterina" che non vorrei neppure definire poesia, perché io la poesia, quella vera, la so riconoscere. Posso solo aggiungere che invidio chi la fede l'ha già trovata». La lezione, trasformatasi in recital, era riservata ai monaci ed altri esperti delle Scritture, dedicata ad illustrare come porgere la parola in pubblico. Serviva anche a presentare un'opera singolare alla quale Gassman ha amichevolmente offerto una sua prefazione: due volumi e quattro audiocassette, dal titolo «Dire la parola» (editrice Società Biblica Britannica e Forestiera), realizzata dagli attori Angela Godwin e Franco Giacobini, amici da sempre di Gassman. Di lì la voce di una «conversione», ripresa in particolare da un quotidiano che ha anche pubblicato in prima pagina alcuni versi che l'attore avrebbe scritto rivolgendosi a Dio. «Ma no», replica Gassman, «conservo ancora un po' di senso dell'ironia: spiacente, non intendevo proprio dare una notizia tanto sensazionale», [s. n.l

Persone citate: Angela Godwin, Franco Giacobini, Gassman, Vittorio Gassman

Luoghi citati: Roma, San Gregorio