Priebke al raduno di ex nazisti e l'odissea del cittadino creditore

Priebke al raduno di ex nazisti e l'odissea del cittadino creditore LETTERE AL GIORNALE Priebke al raduno di ex nazisti e l'odissea del cittadino creditore Un processo atteso da cinquantanni Sono rimasto sconcertato nel seguire attraverso i mass media le polemiche relative al processo all'ex capitano delle SS Erich Priebke che, nonostante abbia sempre ammesso di aver collaborato con il colonnello Herbert Kappler nella strage delle Fosse Ardeatine e di aver ucciso personalmente due delle 335 vittime innocenti, ha trovato nel nostro Paese numerosi difensori d'ufficio. Lo sconcerto si è trasformato in rabbia quando mi sono reso conto che da più parti si cercava di assolvere l'ex ufficiale nazista e di attribuire la responsabilità della rappresaglia agli autori dell'attentato di via Rasella, dove persero la vita 33 militari delle SS del battaglione Bozen. Si è cercato, quindi, di mettere sotto accusa per la feroce rappresaglia delle Fosse Ardeatine non i nazisti, che trucidarono 335 vittime innocenti, ma la Resistenza che osò ribellarsi, con armi impari, al tedesco invasore. Ignoti (molti probabilmente neofascisti) sono arrivati a minacciare di morte gli autori dell'attentato di via Rasella ed in particolare Luciano Randazzo, che trasportò in via Rasella il famoso carretto della nettezza urbana sul quale erano stati nascosti i 18 chili di tritolo che vennero usati per l'attentato. Costoro, in questi ultimi giorni, hanno avuto l'ardire di distribuire nelle vie di Roma un volantino raffigurante il Randazzo e contenente una serie di vergognose menzogne sul conto del medesimo. Non si vuole riconoscere che l'attentato di via Rasella fu un atto di guerra e che la rappresaglia delle Fosse Ardeatine fu un orrendo crimine contro vittime innocenti. Ciò che sta accadendo al processo Priebke, che non ha dimostrato il ben minimo pentimento, rientra nella strategia di sedicenti pacificatori che da sempre hanno tentato di mettere sullo stesso piano la Resistenza con la Repubblica di Salò. Ci si dimentica che la sedicente Repubblica di Salò era un fantoccio nelle mani di Hitler e che la Resistenza combatteva per liberare l'Italia dall'occupazione nazista e dal fascismo. Credo che questi siano fatti di una gravità estrema che possono verificarsi solo in un Paese come il nostro, che non ha una coscienza storica e mette sullo stesso piano le vittime e i carnefici. C'è anche da chiedersi perché si è aspettato 50 anni per processare l'ex ufficiale nazista che, in più di una circostanza, ha dichiarato di aver vissuto fino al 1948 a Brunico (Bolzano) e di essere ritornato due volte in Italia con regolare passaporto a lui intestato. L'ultima volta, nel 1980, avrebbe addirittura partecipato ad un raduno di ex nazisti. E' comunque molto utile processare l'ex capitano delle SS poiché ci permette di far piena luce su una pagina così dolorosa della storia recente del nostro Paese. Rolando Balugani, Modena Un credito Irpef di alcuni milioni Nell'articolo di Mario Deaglio «L'odissea del cittadino pagatore» (La Stampa del 21 maggio) ho trovato gustoso il paragone tra il condannato a morte in Cina che deve pagare allo Stato anche la pallottola che lo ucciderà ed il contribuente italiano che per alcuni adempimenti fiscali, oltre all'importo dovuto, deve pagare anche il cesto del versamento postale. L'articolo mi ha ricordato che esiste anche «L'odissea del cittadino creditore», come nel caso mio. Per l'anno d'imposta 1989 vanto un credito Irpef di alcuni milioni. Nel settembre '94, nell'intento di accelerare i tempi, presento istanza per ottenere il rimborso in titoli di Stato, compilando un modulo fornitomi dall'Ufficio Imposte Dirette di Torino. Nello scorso mese di aprile, recatomi al suddetto Ufficio per avere notizie della pratica, mi viene detto che l'elenco dei richiedenti è stato trasmesso a Roma e che occorre attendere... Dario Tolosano, Torino Quei parcheggi con i soldi di tutti Ho acquistato da due anni una casa a Camogli ed ora il sindaco, pur conoscendo la mancanza di parcheggi, concede solo ai residenti la possibilità di parcheggiare in molte zone del paese, effettuando una discri- minazione tra contribuenti residenti e no. Si vedono quindi dei posteggi liberi (ad esempio in via S. Bartolomeo) ma i proprietari di seconde case (contribuenti pure loro) ed i turisti non li possono utilizzare. Praticamente con i soldi di tutti, il Comune concede gratis a certi residenti un parcheggio quasi privato. Alla faccia della vocazione turistica. M. Luisa Olivieri Genova Quel talent scout non era accreditato In riferimento all'articolo comparso su La Stampa il 24 maggio a pagina 17 «Molestava bimbe...», la V&V Modaelmmagine con sede in Torino in corso Francia 3, in qualità di agente esclusivo di zona per Torino e provincia per il concorso internazionale per future modelle New Model Today intende comunicare che l'attività si svolge secondo precise norme di professionalità ed etica e mira esclusivamente all'inserimento lavorativo delle ragazze in campo moda. In riferimento alla frase «... il fantomatico concorso...» precisiamo che si tratta di un evento accreditato e patrocinato da due ministeri della Repubblica e dall'Istituto Studi Parlamentari (I.S.P.), oltre ad un legame istituzionale con la Why Not Model Agency, agenzia tra le più grandi in Italia. Diffidiamo ogni sedicente talent scout non accreditato ufficialmente dall'organizzazione di New Model Today dal presentarsi come tale nell'area di Torino e provincia. V&V Modaelmmagine Torino Lo scrittore e «l'astronomia» Il testo di Primo Levi pubblicato sulla Stampa del 25 maggio non è inedito: fu pubblicato dalla nostra rivista l'astronomia nel numero 54 dell'aprile 1986, esattamente dieci anni fa. Corrado Lamberti Milano Cristiani ebrei e protestanti Leggo l'articolo Religione e politica del 24 maggio. Mi lascia sbalordita l'interpretazione di Papuzzi del vocabolo «cristiano», contrapposto a «protestante» (e, d'accordo a «ebreo»). Me lo sarei aspettata da chiunque altro, ma da Papuzzi, via! Grazie se glielo direte. Tanti cordiali saluti. Antonietta Zucchino Mi cospargo il capo di cenere... [a.p.] Tesoro, schiaffi agli insegnanti Negli istituti professionali le cattedre degli insegnanti talora, per alcune discipline, possono superare le 18 ore settimanali. Le ore cosiddette «eccedenti» vengono pagate a parte e una volta questo era compito degli stessi istituti, mentre dal settembre 1995 è diventato di competenza del Tesoro. I docenti con orario cattedra «aggiuntivo» da allora (e sono già nove mesi) aspettano la corresponsione relativa al carico di lavoro supplementare. Facciamo presente che, alla nostra protesta, il Tesoro si trincera dietro l'alibi della scarsità di personale rispetto alla valanga di pratiche da evadere e che a detta di qualche funzionario interpellato tale corresponsione non si potrà avere prima di fine '97. Questa risposta non ci soddisfa e non solo denuncia l'inadeguatezza della struttura preposta al pagamento delle retribuzioni degli insegnanti, ma rappresenta anche uno schiaffo morale (e materiale) ad una categoria già così tanto maltrattata. Anna Simone, Silvia Borella Seguono 21 firme di docenti di ruolo dell'lpssar«S. Colombano» di Torino