Benni e Serra ruggiti mensili

«Sandokàn», rivista per viaggiatori «Sandokàn», rivista per viaggiatori Benni e Serra ruggiti mensili A- TTENZIONE alle gaffes. Se brindi con un giapponese, non intimargli mai un europeissimo «cin cin»: ti I troveresti spiazzato ' di fronte alla violenta reazione dell'ospite. Già, perché a Tokyo, «cin cin» significa «membro virile di ridotte dimensioni». Parola di Sandokàn. Dove «Sandokàn» sta per «mensile clandestino dei viaggiatori ruggenti». Sandokàn è appena nato, ma non andrà in edicola. Viaggerà, invece, soltanto nei sacchi postali. Ed è tanto clandestino da essere stampato con quello stesso color juta dei sacchi in cui viaggia. Chi lo vorrà dovrà andarselo a cercare nella campagna bolognese, a Castello d'Argile (tel. 051/976031) dove costole della «sinistra creativa», transfughi di Cuore piuttosto che del Gambero Rosso, hanno impiantato una redazione fai-da-te. Direttore responsabile del mensile è una faccia nota di quel mondo, Luciano Del Sette, che rinuncia al merito di aver fondato il giornale a favore di un direttore spirituale - come si legge nella «gerenza» -: Emilio Salgari. Raccontano le cronache che l'abbia pensato sotto una palma, in un'isola tropicale. Dire che avesse in mano una copia della Tigre della Malesia sarebbe eccessivo. Fatto sta che per creare mi giornale di viaggiatoricontrocorrente ha sbattuto la faccia contro muri di interessa-manon-adesso per almeno un paio d'anni. Quando stava per gettare la spugna, sono saltati fuori dal cilindro i soldi. Più che altro spiccioli ma tanti - da un gruppo di giornalisti che si è autotassato. La parola d'ordine «s'ha da fare» l'hanno poi data due guru dell'Emilia, Stefano Beimi e Michele Serra. Penne che si impegneranno a favore di Sandokàn. Da lì la strada è stata sempre in salita ma con meno La copertina di andokàn» voragini nell'acciottolato. Sandokàn è una filosofia di vita, dicono a Castello d'Argile. Fornirà tutto l'essenziale «per guardare il mondo che sta a fianco delle cartoline» e che la macchina fotografica non ha visto. Come cavarsela ovunque, «da Norcia alla Nuova Guinea, da Salerno a Stoccolma, da Paperopoli al Punjab». Con percorsi provocatori. Il numero di novembre è già stato pianificato con uno zig-zag tra i cimiteri «divertenti» d'Europa. Ne spicca uno in Romania: su tutte le croci, l'artigiano che le incideva si è divertito a prendere in giro il caro estinto. Il numero tre sarà ispirato ai tesori veri o falsi, ma comunque scomparsi, d'Italia. Italiana Jones sarà il titolo conduttore. Il due sarà invece sulle tracce dei viaggiatori dispersi. Ci sono tutti, con Sandokàn. C'è James Brook, impersonato da Michele Serra, che si è allestito un «Angolo del cattivo». Nel primo numero prende di mira l'IS, ovvero l'informatore stradale, croce e delizia del viaggiatore. C'è Marianna, che paragona la «scarsa perizia nell'uso di mappe e affini alla cellulite, peculiarità squisitamente femminile».. E poi il «Gergario» per evitare le gaffes tipo quelle dei giapponesi col cin cin. Non mancano le croniniane «Stelle che stanno a guardare» per i viaggiatori col naso all'insù e il «Ruggito» di sdegno, per la città di Nottingham: pare abbia ripudiato Robin Hood. Tutt'intorno carte geografiche e una buona dose di villaggio globale con tanto di «Fans club» che organizza «merende» e un premio letterario, il «Bravo Emilio», che promette fama e felicità ai viaggiatori di gamba, di ruota e di testa. A patto che abbiano la «penna che prude». Pier Luigi Vercesi La copertina di «Sandokàn»

Persone citate: Emilio Salgari, James Brook, Jones, Luciano Del Sette, Michele Serra, Pier Luigi Vercesi, Robin Hood, Serra

Luoghi citati: Emilia, Europa, Italia, Malesia, Norcia, Nuova Guinea, Romania, Salerno, Stoccolma, Tokyo