Bocciature, ecco i perché Raboni: i best-seller sono esclusi Corti: ingiusti con un fuoriclasse

Bocciature, ecco i perché Bocciature, ecco i perché Raboni: i best-seller sono esclusi Corti: ingiusti con un fuoriclasse ECO narratore assente nelle due edizioni dei Cento romanzi italiani del Novecento. Dieci anni fa come adesso. Motivazione? Raboni non ha pentimenti sulla sua decisione dell'86. Dice, lapidario: «Avevo escluso dalla mia, discutibilissima si capisce, ricognizione, tutti i romanzi di grande successo popolare. Non c'era Liala, non c'era quindi neppure Eco». Arnaldo Colasanti rincara la dose: «Studioso insigne, Eco fa cose che non c'entrano con la letteratura. Un libro può essere un ottimo meccanismo, ma la perfezione non coincide con la profondità. I romanzi di Eco provocano un corto circuito che dà come esito la stupidità. E' come una gelateria alla hquirizia...». Premesso di non essere per nulla interessata a questo tipo di «compilazioni», Maria Corti insorge: «Quando oltre a scrivere romanzi si è anche dei fuoriclasse nell'attività scientifica, difficile sottrarsi a ingiustizie critiche. Ritengo prima di tutto che quando un libro ha un così grande successo di vendite come II nome della rosa e gli altri di Eco, deve come minimo essere guardato con rispetto. Senza entrare nel merito della sua specialissima fiction, dico che Eco romanziere deve trovare un posto nel panorama del nostro secolo». Non solo italiano, è facile azzardare: a meno che tutto il mondo abbia preso mia colossale cantonata. [m. app.)

Persone citate: Arnaldo Colasanti, Eco, Maria Corti, Raboni