Bufera sul mercato delle mogli esotiche di Gabriele Beccaria

Bufera sul mercato delle mogli esotiche Bufera sul mercato delle mogli esotiche Uccide la filippina scelta sul catalogo, polemica in Usa E BUSINESS IL sogno americano di Susana Remerata si è concluso sul tavolo dell'obitorio. Al dito ha l'anello che l'ha fatta diventare la signora Blackwell. Solo per due settimane. Tanto è durato il matrimonio con Timothy, quarantottenne programmatore di software di Seattle, incontrato attraverso un catalogo dal nome promettente di «Asian Encounters». 0 meglio, è lei che è stata scelta, confusa tra migliaia di altre sorridenti candidate delle Filippine, della Thailandia, del Vietnam. Ora il signor Blackwell è sotto processo e l'accusa chiede la condanna a morte per questo insospettabile trasformatosi in assassino. La difesa ribatte che è stata la rabbia a farne un mostro. Quando si fermò sulla foto di Susana e cominciò a scriverle - fermo posta in un paesino delle Filippine - credeva di aver trovato la donna per sempre. Venti giorni dopo il matrimonio, scoprì invece che l'idillio non ci sarebbe mai stato. L'ex reginetta di bellezza Susana, 30 anni, non può più raccontare la sua fetta di verità, ma il caso che ha appassionato Seattle fa discutere anche il resto d'America: portarsi a casa una partner utilizzando un elenco cartaceo o elettronico è una delle forme di schiavitù del ventesimo secolo, accusano i gruppi per i diritti delle donne. E questo omicidio ha scoperchiato la realtà del supermarket delle spose esotiche, un immenso mercato in parte emerso e in parte sommerso in cui sottolineano i critici - giovani e giovanissime sono spesso alla mercè di regole che ignorano e di poteri che le sovrastano. Solo dalle Filippine 20 mila Susana ogni anno prendono l'aereo per sbarcare tra le braccia di uno «yanqui» di cui co- noscono nome, età e poco altro. «Non è come ordinare un frigorifero», si è lapalissianamente difesa con il «New York Times» una delle società matrimoniali leader, la «Cherry Blossoms Inc.». «Sono esseri umani, da una parte e dall'altra, che si scrivono, si incontrano e a volte si innamorano». Peccato che molti clienti la pensino all'opposto. Cercano geishe, cameriere, infermiere e - rivelano le statisti¬ che - sono spesso più vecchi delle partner, con brutti divorzi alle spalle e un poco invidiabile curriculum di violenza e alcol. Il boom delle richieste - in America e in Europa - ha fatto esplodere il numero delle agenzie di incontri e «tra queste migliaia non molte sono serie come dovrebbero», denuncia Gaetano Crò, direttore deU'«Ancs», società «storica» in Italia per le nozze con ragazze d'oltrefrontiera: trascurano i controlli sugli aspiranti mariti e sulle aspiranti mogli, per non parlare dei «meeting» mordi-efuggi, dei flirt artefatti, delle reti occulte di prostituzione. E per chi ha fretta, furoreggiano le organizzazioni che promettono «ragazze belle e dolcissime subito in prova», da Romania, Bulgaria e Russia, con spese minime. «I matrimoni "misti" funzionano solo quando ci si sceglie con atten¬ zione», osserva Crò, che dall'80 ne ha organizzati con successo quasi 900. «Il segreto consiste nella somiglianza tra i partner», aggiunge Adriana Quattrino di «E' amore», la prima agenzia legale d'Italia (come recitano gli annunci pubblicitari). «Quindi, scoraggio le eccessive differenze d'età, estrazione e cultura e sto attenta che i miei clienti cerchino una compagna e non una schiava». Per tutelare le sue 5 mila iscritte, Elisabetta de Carli della «Maruska» ha invertito il processo: sono le ragazze - ceke, ucraine, bielorusse, baltiche - a scegliere il futuro marito. «Sentono il fascino del nostro Paese - spiega - e vogliono un latino, a condizioni precise però». E' tale la folla degli aspiranti di «bella presenza» che possono fare le difficili. Gabriele Beccaria Le agenzie italiane «Ci sono clienti che cercano una schiava e non una compagna»

Persone citate: Adriana Quattrino, Blackwell, Cherry, Elisabetta De Carli, Susana