«Attento» L'ex assessore scrive a Tonino di R. M.

L'ex assessore scrive a Tonino L'ex assessore scrive a Tonino VARESE. «Posso lasciare una busta per il ministro?». Giuseppe Adamoli, ex assessore de ai Lavori Pubblici alla Regione Lombardia ed ex inquisito di «Mani Pulite» («prosciolto con formula piena - dice - senza l'opposizione dei pm. Ma quella storia mi è costata la nomina a presidente della Regione...»), lascia un plico voluminoso nelle mani dell'addetta stampa di Antonio Di Pietro, il suo ex pm... Ma che c'è scritto? «Ho scritto - spiega - che gli auguro di non innamorarsi troppo del ministero dei Lavori Pubblici. E' un carrozzone che ho avuto modo di conoscer bene come assessore della Lombardia. Guai ad accettar certe logiche. Eppoi qualche cosa l'ho imparata, anche a mie spese. E' assurdo che l'Anas resti lì dove è adesso, come un enorme carrozzone». Tutto qui? «Gli ho anche rivolto un augurio: spero per te che tu non abbia mai a che fare con una giustizia violenta, sommaria, ingiusta come quella che mi ha messo alla gogna, salvo poi assolvermi. Gli ho scritto: se vuoi, adesso puoi fare una vera azione di giustizia». Adamoli, finita la tempesta giudiziaria, si è rimesso in politica. Il 21 aprile scorso, con poca fortuna, si è ripresentato a Varese sotto le insegne dell'Ulivo... «E quando - insiste - Di Pietro ha, fatto la sua requisitoria sulle discariche già si capiva che sarebbe .entrato in politica. Non ho alcun dubbio che i meriti) suoi e del pool superino largamente i difetti della loro azione. Ma non possono passare sotto silenzio certe operazioni... Ma badate bene, io contesto sia il giustizialismo sommario che il garantismo peloso, quello che si attacca ad ogni pretesto pur di difendere comportamenti ingiusti e magari criminali». Adamoli conclude il suo sfogo, Di Pietro se ne va senza che i due si salutino direttamente («pazienza - conclude Adamoli l'abbiamo già fatto dopo la mia assoluzione»). Nessuno, qui, ha voglia di ricordare la tempesta di qualche anno fa quando la classe dirigente politica varesina venne decapitata dalle inchieste sulle tangenti del Di Pietro locale, il sostituto procuratore Abate. Il tempo passa, meglio il sorriso radioso dell'avvocato Massimo Berruti, legale del gruppo Fininvest investito dalle inchieste sulle Fiamme Gialle e candidato alle elezioni da Forza Italia in uno dei collegi più fidati. Lui ascolta attento le parole di Antonio Di Pietro. E alla fine, non lesina un applauso. [r. m.]

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