Dotti: lasciatemi in pace «Non sapevo che cosa raccontava ai giudici» di F. Poi.
Dotti: lasciatemi in pace Dotti: lasciatemi in pace «Non sapevo che cosa raccontava ai giudici» MILANO. Il testimone «Sigma», di queste storie di Stefania Ariosto non vuole sapere più niente. «Non milito più da nessuna parte», dice Vittorio Dotti, un tempo compagno della teste «Omega», per i magistrati di Mani Pulite che lo hanno interrogato più volte solo «Sigma». D'accordo, avvocato Dotti. Ma sabato la signora Ariosto ha fatto sapere di essersi consultata con lei il 25 luglio del '95, prima di aprire il verbale numero uno di questa storia infinita. Non è cosi? «Vero. Fu lei a farmi chiamare nella caserma della Guardia di Finanza di via Fabio Filzi. Voleva solo sapere se poteva firmare il verbale». Elei? «Le parlai solo per due minuti. Le dissi: "Stai attenta, poi decidi tu". Feci solo un richiamo alla sua responsabilità. Non avevo alcun titolo per avere altri ruoli». Quindi lei sapeva che da quel momento la signora Ariosto sarebbe diventata «Omega»... «Ma non mi ha mai raccontato cosa stava dicendo ai magistrati». Com'è possibile? «Ovviamente la mia fonte è stata sempre e solo lei. Mi disse che avrebbe parlato della vicenda di Ricotti e del golf club di Bina sco. Pensavo volesse solo tutelare i suoi affari, non sapevo di altro». Davvero basta? «Si è detto e favoleggiato molto su questa vicenda. Non è vero che si è consultata con me per quello che avrebbe detto. E io, lo ripeto, non ho mai saputo che stava parlando di Berlusconi, di Previti o dei giudici di Roma». Ma è questo che interessa oggi ai magistrati. Si parla di questo nell'incidente probatorio, quello che da due giorni vede Stefania Ariosto al centro di un milione di domande... «Io lei non la sento da tempo. Vedo solo che gli avvocati degli indagati stanno cercando di metterla in difficoltà, cercano di minarla nella sua credibilità». Per quello che ha letto sui giornali o ha visto alla tv, come le sembra stia andando la teste Omega? «Chiunque sarebbe in difficoltà a ricordare i più piccoli particolari in una situazione del genere. Certe incertezze sono da mettere nel conto». Però quando si tratta delle foto, o di quelle agende così precise... La signora Ariosto ha detto di avere una memoria «iconica)»... «Sì, quella delle foto è sempre stata una sua mania. Anche le agende, ha sempre voluto tenere tutto sotto controllo». Salvo poi avere ricordi improvvisi. Come quella storia dell'ispezione fiscale del '91, quella di Zuin? «Ah, ma è tutto vero. Me ne parlò lei personalmente, mi chiese un parere sul da farsi. E io le dissi che l'avrei aiutata. Poi seppi da lei che aveva rifiutato perché di certe cose non sapeva nulla di nulla». Qualcuno sostiene che la collaborazione di «Omega» con le Fiamme gialle, coi magistrati, iniziò allora.. «Lo escludo. E comunque da me non ha mai saputo nulla sugli affari o sulle persone che frequentavo. Non sono mai stato il suo tramite per capire certe cose. Lei racconta solo quello che sa di suo. Quello che dice non appartiene al mio bagaglio personale». [f. poi.]
Persone citate: Ariosto, Berlusconi, Bina, Previti, Ricotti, Stefania Ariosto, Vittorio Dotti
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