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Il successore di Pappalardo «Mafiosi, convertitevi» Palermo: l'ingresso del neoarcivescovo De Giorgi Il successore di Pappalardo «Mafiosi, convertitevi» PALERMO. Don Pino Puglisi. che «dalla fedeltà al suo sacerdozio ha tratto la capacità di non piegarsi alle forze del male, fino alla prova suprema del sacrificio della vita», e i tanti altri «eroici servitori della Chiesa e dello Stato» rappresentano «un monito e uno stimolo per tutti, ad agire con coraggio contro i rischi della rassegnazione, dell'indifferenza o, peggio, della collusione». Facendo ieri il suo ingresso solenne a Palermo, il nuovo arcivescovo, monsignor Salvatore De Giorgi, ha reso omaggio alla memoria dei martiri della lotta alla mafia. E, affermando che «gli avvenimenti di questi giorni sono un ulteriore invito alla speranza», si è unito alla soddisfazione delle istituzioni per l'arresto di Brusca, sottolineando però che la Chiesa non rinuncia a chiedere ai mafiosi di cambiare vita. «La loro conversione - ha sottolmeato - è il più legittimo desiderio e la preghiera quotidiana del pastore: Dio non si compiace della morte del malvagio ma vuole che si converta, desista dalla sua condotta e viva, in modo che anche gli altri possano vivere». Il nuovo arcivescovo ha voluto ricordare che «era questo il significato delle parole di condanna e di invito alla conversione sgorgate dal cuore del Papa nella valle del Templi. Le faccio mie all'inizio del mandato episcopale - ha detto nell'omelia della messa celebrata in cattedrale -, chiedendo a tutti i malavitosi di ritornare al Vangelo, desistendo dalla ferocia disumana con cui hanno insanguinato Palermo e la Sicilia e che si ritorce inesorabilmente contro di loro, contro le loro famiglie e i loro figli». Anche nel saluto rivolto alle autorità, De Giorgi ha parlato di mafia, definendola «la piaga sociale più vergognosa, che mortifica la nostra terra, offuscandone l'immagine e il nome» [g. m.]