Non fucilate Lopez ci serve vivo per Bongiorno e per il video di Alessandra Comazzi
^jSjh il weekend bri sueglia l'interesse di tutta lr famiglia. ra& k|Sj&^^/ (E f i il tlando) »> "<» TIVÙ' & TIVÙ1 Non fucilate Lopez, ci serve vivo perBongiorno e per il video CARO plotone d'esecuzione, per favore non fucilare Massimo Lopez. Ci serve vivo. Serve per dare ai telespettatori stanchi qualche momento rinfrescante; serve alla televisione per rendere sopportabile anche il ciarpame; serve anche a Canale 5 per raccogliere 5 milioni 214 mila spettatori intorno a «Viva Napoli», terza edizione del Festival dedicato alla canzone napoletana e condotto da Mike Bongiorno. Quest'anno uno dei «grandi vecchi» del video italiano è affiancato dall'attore, che è riuscito a impostare le sue gag comiche persino con l'eterno presentatore, famoso nei secoli per la mancanza di senso dell'umorismo, per le gaffe, per la sua sempre più profonda impazienza. Ogni tanto Bongiorno civetta, anche su stesso. Lo fa per tradizione ai Telegatti, sempre presentati dall'altro monumento della conduzione italiana, Corrado. Tra i due corrono le battute tipiche che un anziano rincitnillito fa a uno più rincitnillito ancora. Ed è un tipico cavallo di battaglia che si ripro¬ pone ogni anno, un piccolo classico delle gag comiche televisive: non sfuggono nemmeno loro alla vecchia regola della ripetizione che ne migliora la presa sul pubblico. Corrado con Bongiorno se lo può permettere, ma gli altri? Gli altri devono rigare diritto, sanno che Mike non ha tempo da perdere in facezie, deve registrare puntate su puntate della sua «Ruota», pensare ai nuovi programmi, seguire la Juve, immergersi nel mare e salire sulle vette, preparare il prossimo passaggio su Rete4. Con Lopez invece nascono teatrini stupendi, dove Bongiorno sta al gioco, lui che ha comunque un grande senso della scena. L'ascolto sarebbe forse stato più o meno lo stesso, perché i più affezionati telespettatori di Mike amano lui e basta. E chi gradisce gli straordinari tempi comici di Lopez, la prontezza delle sue battute, la capacità di piegare la voce a ogni esigenza (il suo Prodi «è» Prodi), non trova tutto questo sufficiente per sorbirsi una sfilata di canzoni. Le quali canzoni erano peraltro, nella puntata dell'altra sera, quasi tutti classici, di fronte ai quali ci leviamo il cappello. Cantati bene dai Baraonna, a esempio, ma anche da Gigi Sabani, dal ripescato Adamo e dal classicissimo e applauditissimo Mario Merola vestito da carabiniere per interpretare «Tuppè tuppè mariscià». Il tipo di pubblico di Bongiorno e di Lopez è probabilmente inconciliabile: però la contaminazione tra i generi può essere una strada da percorrere, in mancanza d'altre idee. E in mancanza di trasmissioni veramente «forti», «Viva Napoli» ha vinto la serata televisiva (solita «Striscia» a parte, 6 milioni 45 mila spettatori, e solita «Zingara», 5 milioni 667 mila). «Temporeale» mantiene le posizioni su Raitre, 4 milioni 386 mila spettatori, mentre comincia a conquistare pubblico su Italia 1 il delfino Flipper, un programma «cult» negli Stati Uniti, con i giornali sofisticati che gli dedicano pagine, un po' meno da noi. Alessandra Comazzi
Luoghi citati: Italia, Napoli, Stati Uniti
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