Sempre verdi i semafori dei daltonici

II disfattismo e l'Emerito paonazzo; adolescenti, meglio non crescere LA LETTERA DI O.d.B. Sempre verdi i semafori dei daltonici GENTILE Ingegnere, sa che lei è molto convincente nel descrivere il comportamento di pedoni e di automobilisti nei confronti dei semafori? «E se uno si affaccia al finestrino» lei dice, «e chiede a chi è al volante, uomo o donna, che poco prima aveva attraversato in pieno rosso, se sia affetto da daltonismo, riceve la stessa sdegnata e offesa accoglienza che avrebbe ricevuto chiedendogli se avesse... la peste di questo secolo. I cittadini, in questo caso utenti della strada, hanno la loro brava responsabilità di questa pericolosa e incivile situazione, ma l'Autorità, tollerandola, ne ha una ben più grave, in quanto viene meno al primo compito che istituzionalmente le spetta e the è quello di far rispettare le leggi dello Stato. Io sono più che certo che, se per esem- Sempri semdei da e verdi afori tonici pio a Torino circolasse anche una sola autocivetta, con lo scopo preciso di colpire, come la legge prescrive, i trasgressori di questa basilare ed elementare norma della circolazione stradale, i tanti, troppi cafoni che siedono al volante di macchine anche di lusso si farebbero furbi. Io non so da noi, ma in Germania, dove normalmente c'è di sicuro il cafone di turno, i semafori, le strisce pedonali, le corsie preferenziali, i divieti di svolta a sinistra... vengono rispettati, passare con il rosso vuol dire tre buchi sulla patente, e, dopo sette buchi, questa viene ritirata. Altro che mettere delle inutili e vulnerabili telecamere a certi incroci, come da qualche tempo si pensa di fare qui a Torino!...». Gentile Ingegnere, credo che il daltonismo di cui lei parla non si esaurisca solo a Torino e non riguardi solo l'inosservanza dei semafori, e si affermi un poco in tutti i settori della nostra vita, anche, e forse soprattutto, in politica, provocando le maggiori contraddizioni e le maggiori ambiguità. La ringrazio per aver proposto una spiegazione per così dire scientifica a tanti inconvenienti. Oreste del Buono Egregio Signor Del Buono, non sapevo, e penso che non lo sapesse nemmeno lei, che in Italia, ed a Torino in particolare, è enormemente diffuso quel disturbo alla vista chiamato daltonismo. E non ero a conoscenza nemméno che si tratta di un disturbo che le persone che ne sono affette vogliono tenere nascosto, quasi fosse una malattia infamante. Lei si chiederà come l'abbia scoperto: semplicemente guardandomi attorno per la città, osservando la totale inosservanza dei semafori da parte dei pedoni e la non totale, ma sicuramente numerosa inosservanza degli automobilisti... ing. Giovanni Bordoni, Torino

Persone citate: Del Buono, Gentile Ingegnere, Giovanni Bordoni, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Germania, Italia, Torino