Rutelli: a Roma ci penso io di Massimo Gramellini

Rutelli: q Roma ci penso io Rutelli: q Roma ci penso io «Ma per il governo risponde Tonino» SINDACO 1 MEDIATORE AROMA LLA fine il vero sottosegretario al Giubileo è lui. Er Sindaco. Volgendo le spalle a una vista da brivido, il Foro al tramonto, Francesco Rutelli contempla se stesso dentro il televisore mentre racconta al Tg3 come ha vinto il primo derby di potere dentro l'Ulivo. Intorno al tavolo sorridono le sagome felici di Chicco Testa, l'ideologo, e Maurizio Costanzo, il comunicatore, «un ottimo risultato». La presenza del governo nell'agenzia di Roma 2000 significa più mutui, più soldi, più serenità sul viso di Cicciobello, che smorza il volume del video e annuncia: «Italiani, dormite sonni tranquilli: del Giubileo ce ne occupiamo io e Di Pietro». Quindi per ogni ingorgo, ruberia o lavoro in corso ì cittadini sono autorizzati... «...a pigliarsela con me. E con Di Pietro. Insieme». Lei non preferiva un sottosegretario ad hoc, interlocuto- re e parafulmine? «Certo. E il mio candidato era il pidiessino Antonello Falomi». Che l'altra sera non ha retto allo stress e si è accasciato qui, sul suo divano. «Bisognava dargli la delega fin dall'inizio, al primo consiglio dei ministri». Invece, nel silenzio generale, se l'è presa Di Pietro. «E' il ministro competente per le aree urbane». Un'ingenuità di Prodi? «Non sta a me giudicare. So soltanto che adesso non si poteva più dare il Giubileo a qualcun altro. Cioè, si poteva: ma a patto di togliere la delega a Di Pietro». E al suo sottosegretario, il dalemiano Bargone, al quale Tonino l'ha girata. «Le deleghe non si delegano. Per il governo il responsabile è Di Pietro, non altri. E a me, sia chiaro, va benissimo. Ne ho parlato martedì sera a lungo con lui e con Bargone». E' vero che gli ha detto: dammi una mano, sennò fra un anno ti trovi un sindaco di destra al posto mio? «Alle comunali del '97 non verrò giudicato sul Giubileo. E poi non so neppure se mi ricandido...». Bugia. In ogni caso gli appalti grossi quando si decidono? «Nei prossimi mesi, prima che io finisca il mandato». La destra dice che favorirete Alfio Marchini, costruttore dalemiano. «Marchini, poverino, può amvà a fà un parcheggio, mica la metropolitana». Ceronetti teme che Roma diventi un suk. «Secondo Ceronetti, visto che non possiamo impedire al Vaticano di fare l'Anno Santo, dovremmo almeno maledire i pellegrini. Demenziale». Ma saranno quaranta milioni, un'orda. «Sarà un flusso turistico da cui trarremo benefici tutti, anche la Padania. I pellegrini ci porteranno più soldi di quanti noi ne spenderemo per loro». Ecco, quanti ne spenderete? «3500 miliardi, ma 1500 per interventi ordinari, normali». Basteranno? «Forse no. Ma il Giubileo non sarà come i Mondiali del '90, con le richieste continue, gli interventi sempre straordinari. E non ci saranno ruberie». Di sicuro un sacco di disagi. «Il modo migliore per non averli è di non fare mai nulla». Al quartiere Prati sono già sorti i comitati anti-Giubileo. «Ci vivo anch'io, a Prati. Stanno cominciando a capire». E la gente del Nord capirà questa nuova ondata di denaro pubblico per fare più bella e più spendacciona Roma? «Roma riceve prò capite dallo Stato un terzo dei soldi che prende Napoli e la metà di quelli che vanno a Milano. Siamo al penultimo posto fra i capoluoghi, dopo Campobasso». Riassumendo: Di Pietro ridimensionato e più soldi da Prodi: il Giubileo l'ha vinto lei, sottosegretario Cicciobello? «Macché vinto e vinto. Io continuo a stare al posto mio. Me devo occupa de buche dalla matina alla sera». Massimo Gramellini Il sindaco di Roma Francesco Rutelli In alto: il ministro Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Campobasso, Milano, Napoli, Roma