Il «buono» tira fuori le unghie di Pierluigi Battista

Il «buono» tira fuori le unghie Il «buono» tira fuori le unghie II curato si trasforma in Professore Lm ROMA m IPERBUONISTA diventa improvvisamente cattivo, abbandona le formule della cortesia per indossare i panni del decisionista. Agli amici si avvicina idealmente con una pacca sulle spalle, accorciando la distanza istituizionale. Con gli avvesari prende un aspetto affabile e trasforma Palazzo Madama in un palcoscenico per le sue peri'omances oratorie. «Caro Luigi, mi raccomando...», si rivolge al ministro Berlinguer. All'opposizione: «Noi facciamo un'offerta, se non ci state, andremo avanti lo stesso». Al senatore Agnelli: «Avvocato, a Melfi non ci siete andati perché ci sono buone infrastrutture, ma perché state tranquilli. O no?». Alla senatrice Siliquini, ccd: «Sulla giustizia lei ha fatto un discorso splendido, lo condivido in tutto. Sulla giustizia richiamo il suo intervento, va bene?». A lei, alla senatrice Siliquini, va bene, anzi benissimo: «Prodi ha parlato benissimo». Non va per niente bene a Marcello Pera che traccia il profilo culturalantropologico del nuovo premier: «E' il peggio della cultura del Mulino di Bologna. Se si strizza il Mulino, viene fuori l'olio di Romano Prodi: potere con pochi scrupoli». Va bene, per qualche attimo, ai leghisti del Senato cui Prodi, nella replica, si rivolge come a vecchie conoscenze: «Amici della Lega, guardate che questo federalismo è proprio duro». Va un pochino bene perfino all'opposizione che vorrebbe un bonus per le famiglie che vogliono scegliere tra scuola privata e scuola di Stato: «Creerebbe scuole separate, su cui sono molto perplesso. Ma sono pronto anche a parlarne». I senatori sono esterrefatti per quel Prodi pimpante e colloquiale che smentisce in sessanta minuti l'immagine di parlatore goffo e soporifero guadagnata in un anno di defatiganti percorsi in pullman. «I vecchietti hanno bisogno di ospedali», spiega ribadendo la sua idea del Mezzogiorno come Florida dell'Europa. «Ma scusate, amici dell'opposizione, facciamo un ragionamento», dice con una certamente involontaria citazione del notorio «ragionamento» con relativo scambio di consonanti dell'irpino De Mita. E poi giù con l'immagine della «carovana dei democratici» che evoca con aggiunta di una colloquiale allusione ai «calci nel sedere» e cita, certamente in modo involontario, un'immagine a suo tempo coniata da Achille Occhetto in polemica indiretta con Massimo D'Alema. Citazioni che Prodi restituisce a memoria, avendo tra le mani soltanto pochi fogli di appunti. Il curato che si trasforma in Professore, il dito per l'appunto professorale, l'inter¬ locutore chiamato per nome (e possibilmente senza cognome, come nel caso del collega Berlinguer): come se Prodi volesse smentire quella pesante sensazione di torpore che aveva avvolto il Senato soltanto due giorni prima. P.rodi-Fregoli cambia tono e abito. Nuovo lavoro in vista, per Forattini. Pierluigi Battista

Luoghi citati: Bologna, Europa, Florida, Melfi, Roma