«Il mio sabato sera di paura»

H Tesi di laurea: «Per un mese sono rimasta in casa, avevo il terrore delle auto» Tesi di laurea: «Per un mese sono rimasta in casa, avevo il terrore delle auto» «Il mio saboto sera di paura» «Dopo la discoteca, ho visto la morte» BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ha esorcizzato la paura con una tesi di laurea: «Le stragi del sabato sera. Una ricerca sui percorsi giovanili e sugli incidenti stradali in Romagna». Linda Croci è una ragazza forlivese di 25 anni che ha conosciuto l'inferno e si è salvata, affidando ad un computer il diario del suo calvario che ora diventerà anche un libro. Con un titolo: «Io scampata da una strage del sabato sera: parola di sopravvissuta», uscirà per i tipi Guaraldi. Linda è una sopravvissuta del massacro del dopodiscoteca. La sua Fiat Uno si è accartocciata, travolta da un'altra auto e per cinque giorni lei è stata in coma, sospesa tra la vita e la morte. Era il 28 febbraio di quattro anni fa, ma è come se fosse passata un'intera esistenza. «L'incidente mi ha trasformata dentro», racconta Linda. «Per mesi ho rifiutato il cibo, mi sono ridotta a 40 chili. Mi sentivo una nullità, mi sono chiusa in casa per non vedere nessuno, terrorizzata dalle auto». L'incidente è arrivato dopo un sabato sera passato al pub con gli amici, per non avere rispettato uno stop sulla strada di casa: «Non so perché, avevo la testa per aria. Mi è piombata addosso una macchina a tutta velocità e con la faccia ho sfondato il vetro. Poi, il buio totale...». Da quel buio, Linda, studen tessa di Scienze Politiche all'Uni versità di Bologna, è uscita se guendo un percorso molto perso naie e doloroso: non si può di menticare, quindi anziché can celiare ho pensato di esorcizzare l'incidente. Ho cominciato a studiare perché succedono le stragi e sono andata a intervistare i di retti protagonisti, giovani so prawissuti come me». Nella tesi (premiata con cinque punti: 104 il voto di laurea) sono raccolte le testimonianze di cinquanta ragazzi, coinvolti in incidenti stradali all'uscita delle discoteche. «Non è stato facile convincere i sopravvissuti a parlare. Per molti di loro - spiega Linda - l'incidente è una pagina chiusa, un episodio da rimuovere. In certi casi, ho insistito per mesi prima di poterli incontrare». Cinquanta testimonianze, cinquanta storie diverse. «E' vero che gli incidenti sono in genere causati dalla voglia di trasgressione, ma nessuno è mai uguale all'altro. E' troppo facile parlare di sballo. In parecchi mi hanno raccontato di aver ecceduto nell'alcol, qualcun altro mi ha confessato di essersi impasticcato, ma credo che siano il colpo di sonno e la velocità le cause principali degli incidenti». Ad accomunare le diverse esperienze, la volontà di dimenticare e l'impossibilità a farlo. «Fra i ragazzi che ho incontrato aleggia una forma di onnipotenza e di autoinganno che arriva addirittura ad una sfida con la morte. Mi ha colpita il caso di un ragazzo che solo al quarto incidente ha capito la lezione». Come fermare le stragi del sabato sera? Per Linda non ci sono ricette e non servono divieti o re golamentazioni. «Il tormentone sugli orari delle discoteche è assurdo. Se si chiudono prima i locali ci saranno sempre i rave party. Il problema va affrontato non con retorica, ma facendo le va sulla responsabilità dei giova ni e sul ruolo della famiglia e del la scuola». Dopo l'appello di Romano Pro di, in Emilia Romagna, regione che vanta il triste primato dei giovani morti durante il weekend, la questione è tornata di strettissima attualità. L'assessore regionale Vittorio Pieri chiede alla Polstrada cento pattuglie in più per i prossimi sei mesi. I genitori, capeggiati dalla battagliera «mamma antirock» Maria Belli, rilanciano il dibattito sugli orari. I proprietari delle discoteche chiedono campagne contro la velocità e più sicurezza sulle strade. E i vescovi dell'Emilia Romagna dicono la loro in un documento sulle stragi del sabato sera: lo presenta stamattina il cardinale di Bologna Giacomo Biffi. Marisa Ostolani Ora ha raccolto le testimonianze di 50 coetanei «Un giovane ha capito la lezione solo al quarto incidente» IL SANGUE SULLE STRADE [1991, FONTE: BRUNELLO - DE MARTIS, «LE STRAGI DEL SABATO SERA»] CINTURE E AIR BAG POSSIBILE RIDUZIONE DEL NUMERO DI VITTIME MORTI FERITI 18-20 ANNI 630 27.902 21-24ANNI 809 33.761 25-29 ANNI 708 30.696 30-44 ANNI 1114 46.433 45-54 ANNI 593 20.676 55-59 ANNI 263 8256 60-64 ANNI 339 7164 OLTRE 65 ANNI 893 12.738 USO DELLE CINTURE NEL 100% DEI CASI CINTURE + AIRBAG NEL 100% DEI CASI •2400 MORTI -2800 MORTI H A destra il cardinale Biffi. Nella foto grande un incidente dopo la discoteca

Persone citate: De Martis, Giacomo Biffi, Guaraldi, Maria Belli, Vittorio Pieri

Luoghi citati: Bologna, Brunello, Emilia Romagna, Fonte, Romagna