Tornano su Belgrado i fulmini del mondo

Tornano su Belgrado i fulmini del mondo Mi|p| Minacciato il ripristino delle sanzioni se Milosevic non rispetterà gli accordi di Dayton Tornano su Belgrado i fulmini del mondo L'America guida la campagna: «Dateci Mladic e Karadzic» LA BEFFA DEI CRIMINALI DI GUERRA ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Radovan Karadzic e il generale Ratko Mladic, i due leader serbo-bosniaci che il tribunale internazionale dell'Aia ha accusato di genocidio e crimini di guerra, sono il maggiore ostacolo agli accordi di Dayton e devono essere arrestati. E' quanto ha detto, senza mezzi termini, al presidente serbo Milosevic il sottosegretario di Stato americano John Kornblum durante la sua visita a Belgrado. L'amministrazione di Washington, che sta perdendo la pazienza perché a sei mesi dalla firma dell'accordo di pace sulla Bo¬ snia i due continuano ad essere al potere, ha accusato la Serbia di violazione degli accordi per non aver arrestato Mladic durante il suo soggiorno nella capitale jugoslava. Martedì scorso il capo delle milizie serbo-bosniache ha infatti assistito a Belgrado al funerale del suo braccio destro, generale Djukic, l'ufficiale incarcerato all'Aia e poi rilasciato perché gravemente malato. Durante l'incontro con Milosevic, durato 4 ore, Kornblum ha chiaramente fatto capire che la Serbia ha il dovere di arrestare e consegnare alla giustizia i due criminali di guerra, altrimenti la comunità internazionale potrebbe nuovamente introdurre le sanzioni contro Belgrado. Lo stesso messaggio è stato ribadito ieri dal responsabile internazionale per gli aspetti civili degli accordi di Dayton, Cari Bildt. «Se i serbi di Bosnia terranno il referendum per confermare l'appoggio della popolazione a Karadzic, rischieranno di essere nuovamente sottoposti alle sanzioni», ha annunciato il portavoce di Bildt, sottolineando che questa volta l'embargo dell'Onu verrà introdotto automaticamente, senza un nuovo voto dell'Onu. Ha accusato la Serbia anche il presidente del Tribunale dell'Aia Antonio Cassese, che in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu denuncia Belgrado per violazione degli accordi di Dayton: secondo i patti infatti la Serbia ha il dovere di arrestare e consegnare all'Aia tutti gli accusati di crimini di guerra. Da Parigi ha rincarato la dose Richard Holbrooke, l'ex inviato speciale di Clinton cui si deve la firma dell'accordo, e che recentemente ha accusato l'Europa di. sostenere la divisione della Bosnia: «Il fatto che Karadzic e Mladic siano tuttora al potere è una grave sfida a Dayton. Mettendo fine alla guerra non abbiamo portato la pace in Bosnia. Adesso tutto dipende dalla determinazione degli Usa e dell'Europa». Infine, ha fatto sentire la sua voce anche il presidente bosniaco Izetbegovic, minacciando di boicottare le elezioni previste in autunno se Karadzic resterà al potere. Nel tentativo di risolvere la nuova crisi gli Usa hanno convocato per il 2 giugno a Ginevra un incontro tra il segretario di Stato Christopher e i presidenti di Serbia, Croazia e Bosnia. Ingrìd Badurina Mi|p| MTL ll gen. Mladic comparso in pubblico a Belgrado