Eltsin a Gorbaciov: vieni con me
Con una lettera del fedelissimo Shumeiko il Presidente chiede al predecessore di rinunciare a candidarsi Con una lettera del fedelissimo Shumeiko il Presidente chiede al predecessore di rinunciare a candidarsi Eltsin u Gorbuciov: vieni con me La risposta: mai, hai distrutto il Paese MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sensazionale apertura di Boris Eltsin a Mikhail Gorbaciov. Tramite una lettera di Vladimir Shumeiko - ex presidente della Camera alta del Parlamento, oggi uno dei leader della squadra elettorale di Eltsin - il capo del Cremlino chiede al suo predecessore di appoggiarlo in vista delle presidenziali. La mossa di Vladimir Shumeiko verso Gorbaciov, tendente - a prescindere dai complimenti - a fargli fare la stessa fine degli altri candidati centristi, moderati, riformatori e anticomunisti, cioè a sparire dalla scena, sembra indicare una crescente inquietudine del Cremlino per l'esito della campagna elettorale. Inquietudine a prima vista inspiegabile poiché tutti i giorni i mass media favorevoli al Presidente uscente lo danno in crescita in tutti i sondaggi. Tanto entusiasmo pare non convincere molte persone, perfino nell'entourage presidenziale. Tant'è che Viktor Iliushin ha ironizzato recentemente che «se si continua di questo passo Boris Eltsin prenderà il 150 per cento dei voti». Ironia meno pesante di quella del vicepresidente del- la Duma, Viktor Iliukhin, comunista, il quale ha ieri affermato pubblicamente che «Eltsin verrà proclamato vincitore prima ancora della fine dello spoglio, anche se avrà vinto Ghennadij Ziuganov». Scusa preventiva in caso di sconfitta? Può darsi, ma il tono della lettera di Shumeiko a Gorbaciov, e il suo contenuto, indicano che le previsioni «vere» non danno ancora certezza di vittoria e che perfino Mikhail Gorbaciov - che i sondaggi prò Eltsin danno fermo all'uno per cento - potrebbe risultare «decisivo» per l'esito della lotta. Gorbaciov respinge l'offer¬ ta e ribadisce la sua inconciliabile opposizione al «regime», guadagnando così sicuramente qualche punto rispetto agli altri candidati - il giovane Grigorij Javlinskij, il generale Aleksandr Lebed, il chirurgo miliardario Sviatoslav Fiodorov - che si sono fatti invischiare in una inutile trattativa con Eltsin ricavandone soltanto insulti dalla stampa eltsiniana che ha accusato tutti di essere solo alla ricerca di posti e prebende in cambio della rinuncia alla loro candidatura. Altrettanto chiaro è che Shumeiko non avrebbe fatto una mossa del genere senza l'assenso di Eltsin in persona. Così per lo meno tutti interpreteranno la sua iniziativa. Ora si tenga conto che da cinque anni Eltsin fa di tutto per tenere fuori dalla scena Gorbaciov e si capirà l'importanza dell'offerta che Shumeiko confeziona in un piatto d'argento: cooperazione «prima e dopo le elezioni». In parole semplici: ritira la can¬ didatura, sostieni Eltsin e avrai anche tu un posto nel futuro governo. Continua infatti a circolare sui media presidenziali l'idea di un governo di coalizione nazionale (non si capisce bene se prima o dopo le elezioni, o addirittura come alternativa alle elezioni). Anch'essa sembra indicare che non c'è alcuna sicurezza sul loro esi¬ to. La signora Bonner, vedova di Andrei Sakharov, dichiara alla tv privata Ntv (non si può più definirla indipendente visto che fa campagna per Eltsin in modo assolutamente esplicito) che non voterà per il Presidente uscente perché «ci sono cose che non ammettono scuse e tra queste c'è la guerra di Cecenia». L'intervistatore, Evghenij Ki- seliov, per poco non sviene. Ma l'intervista non verrà cancellata per un solo motivo: corre il 75° compleanno di Sakharov e sarebbe uno scandalo censurare Elena Bonner. In compenso Kiseliov, congedata l'ospite, commenta così: «Ho avuto l'impressione che Elena Bonner non abbia ancora preso una decisione definitiva». Le Izvestija invece non vanno troppo per il sottile. Da oltre dieci giorni hanno nei cassetti un articolo di Elena Bonner e non lo pubblicano perché è contro Eltsin. Giulietto Chiesa E' il segnale che il Cremlino teme l'esito del voto di giugno Ziuganov riceve una forma di pane da una sostenitrice Sotto la sua caricatura con la scritta: Dio ce ne liberi
Luoghi citati: Cecenia
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