«In Sicilia gestione stalinista di Fi»

«In Sicilia gestione stalinista di Fi» «In Sicilia gestione stalinista di Fi» Guerra aperta tra Catania e Palermo Destituito l'eurodeputato Scapagnini CATANIA. In casa di Forza Italia è guerra aperta tra Catania e Palermo. Tra accuse reciproche di infedeltà e di «situazioni anomale», per il movimento berlusconiano in Sicilia ieri è stata una pessima giornata, a tre settimane dalle elezioni regionali. A dare fuoco alle polveri ieri mattina è stato l'ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Catania, l'eurodeputato Umberto Scapagnini, fresco di destituzione da parte del coordinatore regionale Gianfranco Micciché che in sua vece ha nominato un commissario, Salvo La Porta, venuto da Palermo a preparare la campagna elettorale. Con Scapagnini, destituito anche il suo vice, l'avvocato Antonio Fiumefreddo. Scapagnini, farmacologo di fama e frequentatore dei salotti tv di Mediaset, accusa Micciché di «gestione stalinista» del partito in Sicilia. Pietra dello scandalo, la composizione delle liste per il rinnovo dell'Assemblea regionale del 16 giugno. «Siamo stati esclusi dalla composizione delle liste - dicono - che sono state composte in maggioranza da rici¬ clati che hanno il solo merito di essere andati a genuflettersi davanti a Micciché». Parole pesanti, alle quali Micciché non replica direttamente, affidando al portavoce regionale Aldo Sarullo una nota nella quale si là notare che Forza Italia è, per statuto, commissariata nei suoi primi tre anni di vita, «il che comporta un sistema decisionale verticistico». Fiumefreddo fa i nomi di alcuni candidati che, dice, non incarnano per nulla gli ideali del movimento. Alla base dei dissidi tra Palermo e Catania c'è la differenza di vedute sulla gestione locale del movimento: «Il coordinatore regionale mal sopportava il dialogo avviato con i magistrati a Catania, la collaborazione nel tavolo delle regole con le forze di sinistra, l'impegno antimafia con la continua segnalazione di situazioni anomale che Palermo invece non ha mai voluto ritenere tali». La guerra è dunque aperta, e Scapagnini e il suo vice dicono che non hanno alcuna intenzione di lasciare Forza Italia: «Faremo la battaglia all'interno del movimento». lf.a]

Persone citate: Aldo Sarullo, Antonio Fiumefreddo, Fiumefreddo, La Porta, Scapagnini, Umberto Scapagnini