la ritorsione di Major «E io blocco l'Europa» di Fabio Galvano

Furioso per l'embargo sulle mucche Furioso per l'embargo sulle mucche la ritorsione di Major «E io blocco l'Europa» 77premier minaccia veti a raffica e la paralisi del vertice di Firenze LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per «mucca pazza» è guerra fra Londra e l'Unione europea. Con toni di marca thatcheriana John Major ha pronunciato ieri, poche ore dopo il rifiuto di Bruxelles di alleggerire il blocco dell'export bovino britannico, un ultimatum che è stato musica per le orecchie delle orde antieuropee annidate fra le file del suo partito. Finché non avrà avuto soddisfazione, egli ha detto, Londra farà di tutto per bloccare la vita comunitaria: «Non si può pretendere che continuiamo a collaborare normalmente nell'ambito delle altre questioni comunitarie. Non è quello che desidero nei rapporti con l'Europa, ma non vedo alternativa». Ancor più tranciami e minacciose sono state le sue successive precisazioni. «Non credo - ha detto Major che potremo dare il nostro consenso alle questioni comunitarie che richiedono unanimità; non finché mancherà un accordo con i nostri partner europei in merito a questa crisi». Significa, di fatto, il veto britannico a qualsiasi iniziativa dell'Unione europea. Significa il blocco, accanto a quello delle vacche pazze, di qualsiasi processo europeo, soprattutto nel campo dell'integrazione e dell'attuazione del trattato di Maastricht: «Non credo - ha detto minacciosamente il primo ministro - che potremo fare progressi alla Conferenza intergovernativa». Ha minacciato anche di paralizzare, con il problema dell'encefalopatia spongiforme, il vertice europeo in programma il 21 e 22 giugno a Firenze: «Faremo in modo che domini la discussione». Ma la stizza di Londra, che trapela anche dall'accusa ad alcuni Paesi non identificati di essere venuti meno alle loro pro¬ li premier britannattacca di nuovo co Major Europa messe, emergerà a ogni livello: «Non ci sarà una nostra collaborazione con l'Europa - ha aggiunto Major - finché l'Europa non collaborerà con noi». Major ha accusato i partner di avere «ignorato la ragione, il buon senso e gli interessi nazionali britannici» rifiutando un primo passo su cui Londra quasi contava, cioè la sospensione del blocco limitatamente a gelatine, sego e seme surgelato. Ed ha annunciato che già la prossima settimana adirà le vie legali - la Corte di Giustizia di Lussemburgo per ottenere la revoca del blocco. Il giudizio definitivo sarà un processo lungo e laborioso: Londra giocherà quindi tutte le sue carte su un'ordinanza interinale, che di fatto costringa Bruxelles a tornare sui propri passi. La tesi britannica è che le misure sanitarie adottate dal governo, e già in corso di attuazione con l'abbattimento ogni settimana di migliaia di capi sospetti, garantisca la necessaria protezione dei consumatori. Ma lunedì un gruppo di sette Paesi Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo - ha votato contro l'alleggerimento delle sanzioni, nonostante un ulteriore contentino (la soppressione di 80 mila capi supplementari) offerto dal governo britannico. Con quel voto il problema relativo a «mucca pazza» è uscito dall'ambito strettamente veterinario: è un problema, come dimostra l'atteggiamento bellicoso di Major, apertamente politico. Di qui l'ultimatum, che ha raccolto l'adesione persino dell'opposizione laborista: con l'aggiunta, dal primo ministro britannico, che lo sblocco parziale dovrà essere il primo passo verso uno sblocco definitivo «ben prima del vertice di Firenze». Fabio Galvano li premier britannico Major attacca di nuovo l'Europa

Persone citate: John Major, Major Europa