Di Pietro: con me stop ai favori

Di Pietro: con me stop ai favori Il neoministro al debutto: gli imprenditori non ci tentino. Meglio per loro Di Pietro: con me stop ai favori «Date fiducia ai Lavori Pubblici» LA SVOLTA DELL'EX PM SMILANO I', è tempo di tornare alla normalità». Eccolo qui, semplice e impegnativo al tempo stesso, il programma del neoministro Antonio Di Pietro. Poche righe. Una paginetta - la solita del dialogo con i lettori del settimanale «Oggi» - quanto basta per dare il senso della direzione in cui l'ex pm di Mani pulite, l'uomo che da Mario Chiesa in poi ha indagato su mille mazzette, vuole andare: superare Tangentopoli, archiviare l'emergenza, riportare alla normalità un settore come quello delle grandi opere, dei grandi appalti, dei grandi lavori pubblici che tanto ha sofferto in questi ultimi quattro anni di inchieste del pool. Non usa giri di parole, il neoministro Di Pietro. Va dritto all'obiettivo: «E' tempo di riportare fiducia tra gli operatori del settore e tra i cittadini e le istituzioni». Assicura che sarà lui il primo garante del successo di questo suo programma: «Personalmente non mi tirerò indietro e firmerò ogni atto che, in co- scienza, riterrò necessario per riportare questo settore alla normalità». Scontato. Sempre in prima fila, come ai tempi delle inchieste di Mani pulite. Saranno anche acqua passata quelle lunghe inchieste al quarto piano del palazzo di Giustizia di Milano, acqua passata dopo quel clamoroso addio alla toga alla fine del processo Enimont, ma lo stile, si sa, quello resta. E lo stile Di Pietro, ieri magistrato oggi ministro («Già, ministro... ho accettato di farlo - scrive su «Oggi» - perché sento di poter far qualcosa per ridar fiato a quei mercati che l'opera chirurgica di Mani pulite ha dovuto necessariamente interrompere») è lo stile di sempre, ore e ore di lavoro, obiettivi ben definiti, squadra affiatata, fiducia negli uomini e negli amati computer. E così, insieme ai computer subito ordinati per il nuovo ministero dei Lavori Pubblici, ecco coniato lo slogan: «Tutti potranno star certi che con me non ci saranno tangenti da pagare né favoritismi da chiedere». Una promessa che vale uno spot per il dopo-emergenza: «Al ministero del Lavori Pubblici e soprattutto ai suoi dipendenti è bene ricominciare a rivolgersi con rinnovata fiducia», promette Di Pietro. Parole e aggettivi che sembrano veramente seppellire un'epoca. Insomma, scordiamoci Tangentopoli. No, niente soluzioni politico-giudiziarie, questa volta. Con quelle - è storia nota Di Pietro aveva già provato tre anni fa presentando davanti agli imprenditori un progetto politico finito, tra polemiche e accuse d'ogni tipo, nel cassetto dei sogni mentre le inchieste sono andate avanti e un intero settore è rimasto paralizzato, miliardi di apppalti bloccati, migliaia di posti di lavoro svaniti. Ci riprova adesso, Di Pie¬ tro, non più magistrato ma neoministro. Nessuna soluzione politica, questa volta, ma un'operazione trasparenza che ha l'obiettivo di rimettere in moto, dopo anni, i lavori pubblici. E' tempo di archiviare il passato, traduce Di Pietro: «Molti amministratori si sono lasciati prendere dalla "sindrome della penna": per paura di sbagliare hanno evitato di firmare permessi». E' tempo, insiste, di fiducia e di normalità: «Gli operatori economici che avranno a che fare con noi sappiano che la porta del ministero sarà sempi e aperta ma mai disponibile a compromessi o illeciti». E' tempo, avverte, che il vero imprenditore abbia tutto da guadagnarci «perché sarà valutato per la sua professionalità e non per qualche santo in paradiso che lo raccomanderà». Evitino quindi gli imprenditori - e qui sì che sembra di risentire il pubblico ministero Antonio Di Pietro - «di provare a indurci in tentazione, sarebbe tempo sprecato, finirebbero solo per farsi male». [a. z.] ministro dei Lavori Pubblici Antonio Di Pietro Il neoministro al Di Pietr«Date fidministdei LavoPubblici Antonio Di Pietr

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