Un solo scandalo, premiato: «Crash» di Cronenberg sesso e macchine di Lietta Tornabuoni

Un solo scandalo, premiato: «Crash» di Cronenberg sesso e macchine Un solo scandalo, premiato: «Crash» di Cronenberg sesso e macchine Marcello Mastroianni: niente premi, ma affetto, calore, ammirazione valgono più di qualunque premio. Ci vogliamo arrabbiare? Non è il caso, stavolta a Cannes i sentimenti forti (ira, esultanza, sdegno, sofferenza, entusiasmo) sono mancati: un festival molto europeo, colto ma non glamour, civile ma poco vitale, in cui autori bravi degni e ben noti hanno presentato bei film (migliori o peggiori del precedente o del primo da loro realizzati, alla loro maniera o con un salto di stile); grandi ritorni e un affettuoso ritrovarsi, ma niente scoperte né sorprese elettrizzanti. Pochi americani (Altman, Cimino, i fratelli Coen): quindi niente esagerazioni febbrili né apparizioni promozionali quasi dementi, invece star molto impegnate venute a presentarsi come registi (Al Pacino, Anjelica Huston, Steve Buscemi) o a protestare virtuosamente contro la degradazione quattrinaia di Hollywood (Dustin Hoffman, Francis Coppola). Troppi francesi: si sa che nazionalisti son sempre stati, ma l'invadenza dei padroni di casa ha avuto quest'anno un tocco in più di provincia¬ Lietta Tornabuoni

Persone citate: Al Pacino, Altman, Anjelica Huston, Cimino, Coen, Cronenberg, Dustin Hoffman, Francis Coppola, Marcello Mastroianni, Steve Buscemi

Luoghi citati: Cannes, Hollywood