CANNES: vince una strana famiglia
CANNES: CANNES: vince una strana famiglia PREMI PALMA D'ORO a Secrets and lies (Segreti e bugie) di Mike Leigh, Inghilterra GRAN PREMIO a Breaking the waves (Tagliare l'onda, andare controcorrente) di Lars von Trier, Danimarca MIGLIORE ATTRICE Brenda Blithyn in «Secrets and Lies» MIGLIORE ATTORE ex-aequo: Daniel Auteuil e Pascal Duquenne in «Le huitième jour» (L'ottavo giorno) di Jaco Van Dormael, Francia/Belgio MIGLIOR REGISTA Joel Coen per «Fargo», Usa MIGLIOR COPIONE Jacques Audiard per «Un héros très discret» (Un eroe molto discreto) di Jacques Audiard, Francia PREMIO SPECIALE PER L'ORIGINALITÀ', LA SFIDA, L'AUDACIA a Crash di David Cronenberg, Canada CAMERA D'OR PER UN REGISTA DEBUTTANTE aShirley Barrett per «Love Serenade», Australia PREMIO DELLA COMMISSIONE SUPERIORE TECNICA zMicrocosmos di Claude Nuridsany e Marie Perenneau, Francia CANNES DAL NOSTRO INVIATO Un laconico regista inglese, il cinquantatreenne Mike Leigh, costretto finalmente a sorridere mentre Anjelica Huston, in bianco lucente, gli consegna la Palma d'oro. Un'attrice, Emily Watson, alla prima esperienza cinematografica, timida e emozionata come una bambina, mentre legge il messaggio del regista Lars Von Trier, vincitore del Gran Premio della Giuria, assente perché affetto dalla fobia del viaggiare. Una signora dall'aria quieta, né giovanissima né bellissima, Brenda Blethyn, che ritira con un certo stupore la Palma d'oro per la migliore interpretazione femminile. Una coppia di vincitori per il ruolo maschile, Daniel Auteuil e Pascal Duquenne affetto dalla sindrome di Down, che riceve l'applauso di un'intera platea in piedi. Ma dalla serie delle foto-ricordo del finale della quarantanovesima edizione del Festival di Cannes, manca quella che molti aspettavano: Marcello Mastroianni non ha vinto nessun premio e già ieri mattina guidato dal suo infallibile istinto, aveva deciso di tornarsene tranquillo a Parigi. Né la sua interpretazione, né nessuno dei due film italiani in concorso, «La seconda volta» e «Io ballo da sola», ha raggiunto l'obiettivo di colpire al cuore la giuria del Festival. Peccato, una gran delusione. Grande almeno quanto quella di Michael Cimino, il regista italoamericano di «Sunchaser» che, nelle previsioni dell'ultim'ora, appariva in ottima posizione e forse pensava proprio di ottenere un premio, tanto era allegro e trionfante mentre saliva la scalinata del Palais. Sorpresa, ma in positivo, anche Frances Me Dormand, la poliziotta incinta di «Fargo» che ha ritirato, al posto del marito Joel Coen, il premio per la regia. E stupore ancor più grande per David Cronenberg, l'autore canadese che ha guadagnato il Premio speciale della Giuria con il controverso «Crash». «Abbiamo discusso a lungo su questo riconoscimento - ha raccontato il presidente della giuria Coppola -, ma alla fine abbiamo sentito tutti che era importante dare un premio all'audacia, all'originalità, alla capacità di osare». E Cronenberg, al termine di un contenuto applauso, aggiunge che per lui era già un grande onore partecipare alla gara: «Mi bastava stare qui. Voglio ringraziare gli attori coraggiosi e appassionati che hanno lavorato con me». La cerimonia della premiazione, guidata da Sabine Azéma, in giallo arancio firmato Lacroix, è stata punteggiata da intoppi e contrat A sinistra Michael Leigh, il regista del film che ha vinto la Palma d'Oro. A destra il regista de «L'ottavo giorno» con i protagonisti Daniel Auteuil e Pascal Duquenne
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