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Faggi Faggi «Con quelli non c'entro» FIRENZE. Giovanni Faggi: ci sarebbe lei, e Pacciani, Vanni, Lotti... «Ecco, ho commesso tutti i delitti io. Secondo loro li ho fatti tutti io». E invece? «Io non ho nulla a che fare con la delinquenza, sono una persona per bene e non ho nulla sulla coscienza. Sono tranquillissimo, non ho niente per essere turbato». Ma Lotti, quello che ha testimoniato eppoi è diventato imputato, lo conosce? «Questa gente io non la conosco. Lotti, mai visto né conosciuto in nessuna località della Toscana. Invece, Mario Vanni l'ho visto quando sono andato a testimoniare al processo di primo grado contro Pietro Pacciani: e non sapevo chi fosse». La casa di via di Faltignano, dove facevano magia nera? «Mai stato». Ma dopo che le hanno consegnato l'avviso di garanzia, hanno fatto una perquisizione? «Sì, sono venuti venerdì passato, alle sei del mattino. Hanno rovistato dappertutto, anche negli armadi e in cantina, e mi hanno sequestrato le stesse agende che avevano già preso quando vennero a perquisire anni fa». Le agende, appunti. E delle chiavi che avrebbero attirato l'interesse della polizia. Almeno quanto le cassette pornografiche. Hanno preso anche quelle, Faggi? «I film porno, oggi, li fanno vedere anche in televisione. Che cosa commenta, di questa storia? «Che devo difendere il mio buon nome costruito in anni di lavoro commerciale in Toscana e in Liguria». Ricorda che cosa accadde il 23 ottobre 1981, alle Bartoline? «Conosco la località e ricordo che venni a sapere del delitto intorno alle 21,45 del giorno dopo quando, tornato dal lavoro, andai per un caffè alla Casa del popolo: parlavano tutti di quello che era successo». Era successo che il mostro di Firenze aveva ucciso Stefano Baldi e Susanna Cambi, settima e ottava vittima. jv. tess.] Giovanni Faggi, nella foto a sinistra Sotto, il procuratore Vigna