Attentato nel palazzo dell'Fbi di Franco Pantarelli

Non ci sono vittime, ma negli Usa torna l'allarme-terrorismo. Sospetti sulle milizie Non ci sono vittime, ma negli Usa torna l'allarme-terrorismo. Sospetti sulle milizie Attentato nel palazzo dell'Fbi A un anno dalla strage di Oklahoma City nel Texas di nuovo nel mirino gli uffici federali NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Un ordigno piazzato davanti a un edificio in cui si trova anche un ufficio dell'Fbi è esploso ieri a Laredo, nel Texas. Non ci sono state vittime, solo un passante è stato curato per ferite non gravi e i danni all'edificio sono limitati all'andata in frantumi dei vetri delle finestre dei primi tre piani. Ma ugualmente l'allarme è subito scattato e la sorveglianza degli edifici pubblici in tutto il Texas e negli Stati vicini, l'Oklahoma, l'Arkansas, la Louisiana e il Nuovo Messico è stata «alzata di livello». Le autorità hanno escluso che si sia trattato di un incidente del tipo di una fuga di gas, ma allo stesso tempo sono perplesse su quale potesse essere il vero obiettivo di chi ha messo la bomba. La parte (piuttosto piccola) di edificio occupata dall'Fbi si trova nell'ala opposta a quella in cui l'esplosione è avvenuta. Per il resto, c'è una banca e alcuni studi legali. Qualcuno ha telefonato a una radio locale rivendicando il gesto, non si sa se abbia menzionato qualche organizzazione, ma almeno per il momento le autorità non sembrano propense a prendere sul serio la cosa. L'edificio si chiama «Walker Plaza Building» e si trova nella parte Nord di questa città di confine con il Messico. E' piuttosto robusto, è fatto di mattoni ed ha resistito benissimo all'esplosione, dicono i tecnici che lo hanno ispezionato. Quanto alla possibilità di fare vittime, sembra che gli stessi attentatori abbiano accuratamente fatto in modo di evitarla. La bomba infatti era stata lasciata sul marciapiede, non a contatto con il muro del «Walker Plaza Building», quasi a limitarne l'effetto. Quanto all'esplosione, è avvenuta prima delle 7 del mattino, cioè quando dentro non c'era ancora nessuno. Ma naturalmente non si escludono possibilità come quella che la bomba sia esplosa anticipatamente sui tempi previsti dagli attentatori, o che sia accaduto qualcosa di imprevisto che li ha indotti a cambiare i loro piani all'ultimo momento. «Non siamo sicuri che ce l'avessero proprio con l'Fbi, non sappiamo quale altra compagnia presente nell'edificio potesse costituire un bersaglio, non siamo sicuri che lo stesso edificio fosse il bersaglio, insomma per il momento non sappiamo nulla», ha detto infastidito il portavoce dell'Fbi di San Antonio, la «centrale» da cui l'ufficio di Laredo dipende. E tuttavia, si diceva, l'allarme è subito scattato in vari Stati perché l'immagine che tutti hanno visto è stata quella del «Federai Building» di Oklahoma City sventrato, con dentro 168 vittime. E' una specie di riflesso condizionato cui gli Usa, per anni immuni dalla piaga del terrorismo, a differenza dei Paesi europei, si sono trovati ad acquisire in fretta dopo la bomba sotto il World Trade Center di New York e soprattutto quella di Oklahoma City dell'anno scorso. Lanciare l'allarme, ha spiegato un portavoce dell'Fbi, consisto nel chiedere a tutti gli agenti che pattugliano i vari edifici pubblici sparsi nel Texas e negli Stati vicini di «essere più guardinghi del solito, di fare i loro giri con maggiore frequenza e di fare molta più attenzione a qualunque cosa accada intorno a loro». Franco Pantarelli Un'immagine del palazzo degli uffici federali di Oklahoma City distrutto dall'attentato di un anno fa (dodici morti) |rOTO REUTER]

Persone citate: Walker Plaza