I viceministri Oggi giurano saranno 40

Oggi giurano saranno 40 I viceministri Oggi giurano saranno 40 ROMA. Oggi il governo Prodi sarà a ranghi completi. Il Consiglio dei ministri si riunirà alle 18 per nominare i sottosegretari e farli giurare. I vice-ministri saranno poco più di quaranta, in buona parte scelti per compensare gli esclusi dai ministeri veri. Le donne in prima fila. I veneti si sentono sottovalutati, sostiene il ministro Treu, che prevede spazi anche per loro. I criteri di ripartizione sono quelli seguiti per i ministeri. «Abbiamo già dimostrato, por il governo, di essere pili preoccupati di fare una buona squadra, piuttosto che di curare gli equilibri interni» sosteneva ieri il vicepresidente del Consiglio, Veltroni. Le tensioni della vigilia sono entro i limiti fisiologici, visto che ognuno ormai sa a quanti vice ha diritto. L'unico problema sembra nascere per il sottosegretario delegato ad occuparsi del Giubileo. Una carica che non dovrebbe poter maneggiare soldi (per questo c'è l'apposita agenzia) ma che, occupandosi del «coordinamento», nella Capitale può diventare un sicuro centro di potere politico. Specie se si tiene conto che tra due anni dovrà essere eletto il nuovo sindaco della Città eterna. Ecco perché per quella poltrona ci sono tanti pretendenti che sgomitano. Si ripropone il duello triangolare tra le maggiori forze dell'Ulivo. Ma il sottosegretario al Giubileo sarà deciso tra Dini e pds. Se il pidiessino Antonio Bargone andrà a fare il vice di Di Pietro ai Lavori pubblici e un pidiessino (Guido Alborghetti?) fosse delegato ai Rapporti con il Parlamento, la potrona per l'Anno Santopotrebbe andare a Billia. Se la stanno discutendo nella notte. Ma non è duello all'ultimo sangue. Anche perché, D'Alema ha con Dini' un rapporto particolare. Ha più affinità di strategia politica con lui che non con Prodi o Veltroni. Però, per l'assegnazione dei sottosegretari Dini deve vedersela proprio con Prodi e Veltroni. Presidente e vice, sino ad ora, hanno fatto mosse giuste ricevendo i complimenti anche dall'opposizione. Problemi per la fiducia non ce ne sono. Giovedì sera il governo la otterrà al Senato e sabato alla Camera. Poi lo si giudicherà in base ai fatti. [r, r.]

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