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QUALI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA QUALI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA JUPPE', Kohi; Clinton, Maccanico. Il primo sei mesi fa, il secondo la settimana scorsa, gli ultimi due con dichiarazioni pubblicate ieri hanno lanciato ad alta voce un analogo messaggio: i sistemi di sicurezza sociale che abbiamo fin qui conosciuto non reggono più ai carichi cui sono sottoposti. 1 timori di chi crede necessari tali sistemi, e l'auspicio di chi per contro li considera solo un modo per sperperare i soldi del contribuente, tendono a interpretare tale messaggio entrambi nel senso che sarebbe l'ora di smantellarli. Ma per capire dove stanno realmente i nodi, e decidere quali e quanti di questi è meglio tagliare, oppure cercare di sciogliere, è bene non farne un unico groviglio di cordami. Juppé e Kohl guardano con preoccupazione ad uno scenario che si attaglia al nostro Paese non meno che alla Francia e alla Germania. Il numero degli anziani aumenta, grazie al continuo allungamento della vita, mentre quello dei giovani diminuisce a causa d'un tasso di natalità abbondantemente al di sotto dei due tìgli per donna. Molti anziani che vivono più a lungo significa che il periodo in cui essi percepiscono la pensione si avvicina alla metà della loro vita lavorativa e finirà per superarla. Un uomo e una donna europei che vadano oggi in pensione a 60 anni, dopo aver lavorato per 40, possono sperare di godersi la pensione, in media, per almeno 20 anni (anche se in effetti lui può sperare in 17, e lei in quasi 2J>). Ma questo vuol dire che, ove la pensione non sia molto più bassa della retribuzione, o i due hanno accantonato circa metà della retribuzione per tutta la vita, oppure devono esserci due giovani che versano circa metà della loro retribuzione lorda per pagare le pensioni degli anziani. 11 guaio è che i due anziani non hanno versato tanto, ed i giovani non bastano più già oggi, per diminuire ancora nei prossimi anni. Un grosso, sgradevole nodo da sciogliere. Il bersaglio di Clinton è un al- Luciano Gallino CONTINUA A PAG. 2 QUINTA COLONNA