Vento di protosta frena il Giro

37 Furiosi per le cadute, i ciclisti rallentano e arrivano a Lepanto con un'ora di ritardo Vento di protosta frena il Giro A Magnusson la volata, Martinello in rosa LEPANTO DAL N0STRÒ7NVIAT0 E' un mondo di arrabbiati e perché non dovrebbero arrabbiarsi i corridori. L'altro ieri ad Atene fuoco a volontà contro la malvagia organizzazione che ha offerto ai gareggianti strade sforacchiate, scivolose e zeppe di traffico, ieri a Lepanto esplosione di Cipollini, velocista sconfitto, che tutto poteva aspettarsi meno che un traguardo volante (definito premio del Centenario) in discesa, roba da favorire la rottura dell'osso del collo. In discesa e con le buche. Cadono in una decina. L'uzbeko Abdujaparov si rialza con un braccio scorticato, incidente che gli impedirà di misurarsi da par suo nello sprint conclusivo; gli altri si rialzano bestemmiando. La maglia rosa Martinello è stupefatto: «Premio del Centenario un corno. Oltre ad esserci la discesa e le buche c'era anche l'acqua. Io non riesco a capire perché qui, che non piove mai, ci sia acqua dappertutto». Segue un coro di proteste assortite per il finale della tappa a slalom, per le ambulanze che non arrivano quando si finisce sull'asfalto, per la sicurezza che più la invochi e meno la trovi. A medie altissime si scatenano i nervi. A medie turistiche avanza il gruppo. Che festa. I turisti in bicicletta si presentano allo striscione di Lepanto alle ore 19 Sessanta minuti di ritardo. Vince lo slalom gigante uno svedese sino a qualche attimo prima ignoto, Glen Magnusson della squadra Amore e Vita il cui presidente onorario è Roberto Formigoni. Complimenti Magnusson ci fa sapere d'essersi scoperto velocista negli Stati Uniti, durante il Tour Dupont e di sentirsi felice. Un elegante dépliant da agenzia di viaggi. Da Elefsina a Lepanto il meglio o quasi delle coste greche con deviazione sotto l'antro della Sibilla (Delphi). Lo spettacolo della natura manda in catalessi il gruppo. Gli specialisti in sospetti fibrillano: qui si tratta d'uno sciopero conse¬ guente le cadute ateniesi. Sospetto lecito e forse azzeccato. Il caldo e la lunghezza del percorso sono una scusa per spedire il messaggio: siamo incavolatissimi. La lagna prosegue sino a quaranta chilometri dall'arrivo, allorché lo svizzero Zberg e il danese Bo Larsen mollano la compagnia. Li acchiappa Donati, gregario della maglia rosa Martinello. Lo svizzero e il danese insistono; poi, aggravati da quella mignatta martinelliana, si vedono costretti alla resa. A questo punto che cosa succede? Succede che le squadre dei velocisti si rassegnano a sgobbare per le loro ruote tonanti. La Refin lavora per l'ammaccato e quindi incerto Abdujaparov, Bugno si sacrifica per Fontanelli, la Gewiss per Zanini, la Roslotto si sforza per Manzoni, l'Amore e Vita non si sforza per Magnusson ma lui vince lo stesso. Chi cadrà, chi imprecherà, chi imiterà Cipollini nell'urlo di dolore lepantesco («Non si può continuare così, andrò a parlare con chi di dovere, mi sentiranno, sentiranno Mario Cipollini!»), che cosa ci spetta oggi sulle vie della Messolongi-Ioanina, ultima tappa greca? Una certezza l'abbiamo: non ci aspetterà il pubblico, perché non esiste. Il monte Pigazia, a 37 km dal traguardo, prima categoria, chiama al lavoro gli scalatori. Martinello trema, ma non molto. Detto della prima tappa e del la seconda ciò che meritavano, non resta ora che attendere che scocchi il momento del doping. Scoccherà, scoccherà. Le pagine d'un immutabile copione fremono dalla voglia d'essere sfogliate: blitz al Giro degli 007 dellanalisi chimica; allunghi notturni di corridori che si staccano dalla camera d'albergo in caccia di rapidi traguardi d'amore; tradimenti di gregari; lezioni di sesso - uso e consumo - impartite al gruppo e ai suiveurs dall'attualmente imbufalito Cipollini. Adeguarsi: è il Giro d'Italia dei tempi moderni. Gianni Ranieri 79° Giro d'Italia K Sorride sul podio lo svedese Magnusson dopo la vittoriosa volata sul traguardo di Lepanto Mario Cipollini è il più deciso nella protesta contro i pericoli incontrati dal Giro sulle strade greche

Luoghi citati: Atene, Italia, Stati Uniti