Sarà un'Olimpiade senza cuore di Gianni Romeo

mm Tanto pubblico per l'inaugurazione dello stadio di Atlanta, poco per le gare Sarà un'Olimpiade senza cuore Nebiolo: «Siamo nel regno del baseball ■ gli assi dell'atletica non hanno tifosi» ATLANTA DAL NOSTRO INVIATO Il collaudo è stato positivo, l'idea dell'Olimpiade è decollata: 67 mila i spettatori c'erano allo stadio quando Al Gore, vicepresidente degli Stati Uniti, con forbici enormi tipo cartoni animati ha tagliato il nastro. Più tardi, per assistere all'entusiasmante sfida sui 100 metri, ne erano rimasti sì e no 20 mila. Più tardi ancora, quando Bubka tentava il record mondiale dell'asta a metri 6,15, e al primo tentativo falliva davvero di poco, erano meno di 10 mila. L'avventura olimpica era dunque partita, ma senza cuore. Agli abitanti della Georgia interessa poco lo sport, che è la spina dorsale dei Giochi? Primo Nebiolo, presidente Iaaf, fa l'avvocato difensore: «La gente di Atlanta è andata allo stadio per partecipare alla festa, orgogliosa di questo profondo Sud che battezzava l'Olimpiade, invidiata dall'America bianca e anglosassone. Ma qui esistono tradizioni sportive di tutt'altro tipo, vanno forte gli spoit di squadra professionistici. Sembra paradossale, ma l'atletica deve ancora conquistare il Paese che è il faro del nostro sport». Infatti lo stadio olimpico di Atlanta è stato costruito per il baseball, e appena dopo i Giochi verrà abbattuta tutta una curva e parte del rettilineo davanti alle tribune. Per la prima volta non esisterà più una memoria storica, un luogo di pellegrinaggio sportivo che ricordi i record e le storie di quella tal Olimpiade 1996... Nebiolo risponde: «E' vero, può dispiacere tutto ciò. Ma Ted Turner, uno degli uomini più potenti d'America, il padrone della tv Cnn, ha dato una mano decisiva per organizzare ad Atlanta l'Olimpiade, a patto che gli venisse qualcosa in cambio. Appunto un moderno stadio del baseball, altrimenti minacciava di portare in un'altra città la sua formidabile squadra dei Braves. Ha vinto, gli hanno dato lo stadio e la pubblicità da gestire...». Questa storia ci sembra familiare, ci ricorda tanto episodi recenti avvenuti a Torino. Ma torniamo al nocciolo. L'atletica negli Stati Uniti ha bisogno dunque di cure urgenti? Nebiolo: «L'atletica negli Stati Uniti è grande e piccina. E' nella cultura di tanto territorio, è nelle università, produce atleti straordinari. Ma non ha mai curato la sua immagine, la sua organizzazione. Perciò la Iaaf sta curando un progetto-Usa, né più né meno che un progetto-Africa. Posso anticipare che proprio sabato ho firmato con la Nbc un contratto televisivo quadriennale straordinariamente importante. Ci daranno danaro, ma soprattutto la garanzia della copertura televisiva di tutti gli importanti avvenimenti. Prendete Cari Lewis, l'atleta eccezionale che sabato ha commosso tutti. Lui parla sempre di soldi, ma credo che sarà felice di vedere che finalmente in patria è seguito dalla tv, che ci si accorge di lui...». La Iaaf in effetti sta facendo una politica nuova: tv come fonte di guadagno, ma soprattutto come alleata per la propaganda. Dice Nebiolo: «Se posso incassare sono contento, ma sono più contento ancora perché vedo che questa politica comincia a dare i suoi frutti. La spinta dell'atletica nel mondo parte proprio da qui». Però Lewis sui soldi insiste, li vuole anche all'Olimpiade... {(All'Olimpiade non siamo noi dell'atletica i padroni e non possiamo decidere. Ma se Lewis ha trovato gli stimoli, a 35 anni, per tentare di vincere ancora ai Giochi, 12 anni dopo Los Angeles, non lo fa certo per motivi economici». C'è un nemico in particolare, secondo Nebiolo, che può insidiare questa Olimpiade? «Il nemico più subdolo sarà il caldo. Bubka poteva fare il record, ma cinque ore sotto quel sole l'hanno bollito. Pretenderemo che vengano montati dei tendoni, sul prato dello stadio, che gli atleti abbiano protezioni. D'altra parte la sfida olimpica va accettata in tutte le condizioni, ai 2000 metri del Messico come al freddo della Finlandia». Ad Atlanta invece, appunto, ci sarà il caldo. Lewis ha avvertito: attenti, atleti europei, noi a questo caldo ci siamo abituati, ma voi avrete grossi problemi. Non solo per il caldo avranno problemi, ma anche perché troveranno sulla loro strada campioni come lui. Gianni Romeo mm A sinistra Mitchell, vincitore della gara dei 100 ad Atlanta A destra Nebiolo, presidente Iaaf ■