Forza Juve, ce la puoi fare di Marco Ansaldo

I bianconeri volano oggi a Roma per la grande sfida di mercoledì I bianconeri volano oggi a Roma per la grande sfida di mercoledì Forza Juve, ce la puoi fare Pressing e coraggio per battere l'Ajax TORINO. Aiace Telamonio era un eroe gigantesco che si difendeva dietro a uno scudo alto come una torre e aveva, dice Eschilo, solo un punto vulnerabile: le ascelle. I piccoli aiacidi, che ne hanno assunto il nome o l'hanno raffigurato nello stemma, non appaiono per fortuna della Juve altrettanto corazzati. Lo ha dimostrato nella semifinale il Panathinaikos che, forse per la naturalo famigliarità con gli eroi greci, ha saputo dove e come andare a colpire nel match di andata ad Amsterdam, che vinse per 1-0. Non c'è molto da inventare: buona organizzazione, coraggio, pressing e contropiede rapido contro una squadra che molto spesso si trova sbilanciata con un numero di difensori uguale a quello degli attaccanti che l'aggrediscono. L'altra lezione viene dall'incontro di ritorno quando i greci, per mantenere il vantaggio, lasciarono tutto il campo agli olandesi. E fu la fine, come hanno capito i lappanti studiando il film di quella partita. La Juve che parte questa mattina per Roma ha buone possibilità di strappare la Coppa agli olandesi. L'impressione è che abbiamo raffigurato troppo spesso l'Ajax come un mo- stro a molte teste, mentre è un'ottima squadra che funziona con una capa sola, quella del loro allenatore Van Gaal. Gli aiacidi eseguono alla perfezione una partitura collaudatissima e ripetitiva Probabilmente hanno più sicurezza nei propri mezzi di quanta ne abbia la Juve. Ma ha ragione Bottega quando dice che il pronostico pende leggermente dalla loro parte perché sono i campioni d'Europa in carica e non perché abbiano uno spessore tecnico e atletico superiore, In questo momento poi gli olandesi formano una macchina imperfetta. Van Gaal continua a concedere vacanze e permessi per combattere la stanchezza: negli ultimi quattordici giorni l'Ajax ne ha trascorsi undici riposando. Se dovesse dominare la finale si aprirebbe una nuova frontiera per il calcio e finalmente ci libereremmo della frase: «Il lavoro paga». Meglio divertirsi. Il problema della Juve è che riesca a essere la Juve. come non le è mai successo nelle tre finali precedenti. A Belgrado pareva una banda di liceali mandati a sostenere un esame all'Università, ad Atene fu un eccesso di sicurezza a stravolgere l'animo della squadra che valeva più dell'Amburgo, a Bruxelles la tragedia che esplose attorno al campo portò a una partita surreali! perché sebbene Platini insista a dire che i giocatori non avevano percepito niente, altri suoi compagni raccontano che nello spogliatoio dell'Heysel era arrivato il respiro di quella enorme disgrazia e risuonava la parola «morti». Di (piale umore è la Juve oggi? Il gruppo e cambiato rispetto alle esperienze lontane almeno 11 anni. 1 condizionamenti saranno deboli. Vinili, Lombardo, Vierchowod, Jugovic e Deschamps sono gli unici ad aver già giocato la finale di Coppa dei Campioni (gli ultimi due l'hanno pure vinta), per gli altri sarà un'avventura sconosciuta alla quale hanno potuto prepararsi bene. Colta al volo una frase di Pessotto ieri mattina alla fine dell'allenamento: «Tutti tremano pensando che devo controllare Finiti], invece sono sicuro che sono l'uomo giusto per farlo e lo saprò fermare». Bestiamo convinti che quando il nigeriano la mette sulla corsa non soltanto Pessotto, ma persino Maldini passa una serata scomoda. Comunque gente convinta il ciel l'aiuta. E persino la Juve operaia ora sente che ce la può fare. Marco Ansaldo

Persone citate: Deschamps, Jugovic, Maldini, Pessotto, Van Gaal, Vierchowod

Luoghi citati: Amburgo, Amsterdam, Atene, Belgrado, Bruxelles, Europa, Roma, Torino