«Ucciso per far numero» di Fra. Gri.

Manette ai boss delia mafia cinese «Ucciso per far numero» Un giovane: mio padre catturato perché era a casa con la febbre Dalla deposizione di Sergio Volponi, pensionato, già funzionario della Cassa del Mezzogiorno. «Abitavamo in via Boccaccio 3, angolo via Rasella. Mio padre la mattina del 23 stava a casa influenzato. Era ancora in pigiama quando ci fu l'attentato... Mio padre fu portato via perché il portoncino di casa non si apriva. Eravamo 15 persone in tutto. La sera si faceva l'appello prima del coprifuoco e poi si metteva una sbarra di ferro. I tedeschi, siccome il portoni; non si apriva, hanno pensato che l'i c'erano i partigiani. Buttarono due bombe a mano, l'odore della cordite venne su per le scale. Spararono contro i muri e ancora ci stanno i fori di proiettile... Mio padre andò ad aprire il portone in pigiama e giacca da camera. Con lui c'era il signor Temistocle Lausi, del quinto piano, più due ragazzi ventenni del Sud che si erano trovati con le linee tagliate, ospiti della famiglia del primo piano. I tedeschi misero tutti contro il muro e poi li portarono via con i camion. Mio padre e un ragazzo dissero il nome, salendo sul camion. Poi salirono altri due presi a caso. Uno stava dal barbiere.... 11 signor Temistocle rivide mio padre quella sera stessa al Viminale, prima di essere rilasciato. Era sempre in pigiama e aveva la faccia gonfia dalle botte. Gli fece un segno eli saluto con le mani. Poi non abbiamo più saputo niente. Anche quelli del suo ufficio (lavorava all'Avvocatura generale dello Stato) non seppero niente, finché non lo trovarono alle Fosse Ardeatine. Porta il numero di esumazione 72. Significa che fu uno degli ultimi a essere ucciso. Secondo me, li aggiunsero per fare numero. Mia madre lo riconobbe dal pigiama...... [fra. gri.]

Persone citate: Sergio Volponi, Temistocle Lausi