«Saremo la nuova Hong Kong» di Fabio Galvano

Dopo 8 anni di governo socialista, il nuovo Parlamento della colonia britannica vuole rilanciare l'economia Dopo 8 anni di governo socialista, il nuovo Parlamento della colonia britannica vuole rilanciare l'economia «Saremo la nuova Hong Kong» / conservatori vincono le elezioni a Gibilterra LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tempi duri per i contrabbandieri clie da Gibilterra orchestrano il traffico di sigarette fra il Marocco e la Spagna; ma anche relazioni meno complicate fra Londra e Madrid. Anziché fare la guerra alla Spagna, il nuovo Parlamento della colonia britannica cercherà di ristabilirne la credibilità e soprattutto rilanciarne l'economia colpita dall'accusa di loschi traffici di denaro macchiato di droga: parola di neo-eletto. Dopo otto anni di «governo» socialista, le elezioni di giovedì hanno portato al potere i conservatori (nonostante il nome) «socialdemocratici» che fanno capo a Peter Caruana e che quattro anni fa erano stati travolti dalla controversa compagine del «ministro capo» Joe Bossano. I socialdemocratici hanno conquistato il 52 per cento dei voti (contro il 43 del partito di governo) e 8 dei 15 seggi della «Camera d'Assemblea», a conclusione di una campagna elettorale aspra e velenosa, non priva di attacchi personali e accuse d'intimidazione che hanno attirato alle unio quasi il 90 per cento - un primato - dei 18.400 elettori abbarbicati all'ombra della rocca. «Ci adopreremo per creare un ambiente di stabilità politica ed economica in cui il settore privato possa prosperare», ha dichiarato Caruana: «La nostra priorità ò creare posti di lavoro. Vogliamo anche migliorare i rapporti con la Spagna, ma la sovranità di Gibilterra non è negoziabile: non perseguiremo la questione della decolonizzazione in un modo che metta a repentaglio la ripresa economica». Per Londra è musica. Il governo britannico aveva evitato, durante la campagna elettorale, di prendere formalmente posizione. Ma era evidente che Downing Street subiva con irritazione lo stile pugnace e populista di Bossano, che le complicava le relazioni con Madrid con lo slogan «non date speranze alla Spagna» e con l'accusa all'avversario di «essere fascista come Aznar», ma che non aveva il polso o la volontà di riportare l'ordine sotto la rocca. Bossano e il suo microgoverno erano stati accusati di corruzione e quasi di connivenza con i grandi contrabbandieri. E dopo che Bossano - spinto da Madrid e da Londra - aveva finalmente deciso di colpire quel traffico illecito, la colonia è stata teatro l'anno scorso di violenti disordini. Ma da allora la Spagna ha rinnovato le sue accuse: non solo per l'occhio che Gibilterra chiude sui motoscafi dei «ragazzi Winston» ma anche e soprattutto per rinnovati sospetti di riciclaggio di denaro della droga. Subito dopo la vittoria elettorale Caruana si è impegnato a eliminare ogni residua traccia di contrabbando, ma ha respinto le ultime accuse di Madrid: «E' una campagna falsa quella che ci accusa di riciclaggio». Quello che Caruana chiede a Londra, e che durante la campagna elettorale Bossano aveva denunciato come un cedimento alle pressioni di una Spagna decisa a riavere quel territorio dopo quasi tre secoli, è di dare agli abitanti di Gibilterra più voce nel negoziato sul futuro della colonia. «Con il governo britannico - ha detto - vogliamo discutere una riforma in chiave moderna della nostra Costituzione. Con Madrid vogliamo un dialogo che riduca le tensioni storiche e l'ostilità nei nostri rapporti; ma non siamo disposti ad averlo come contropartita di una sovranità che non è né negoziabile né in vendita». Fabio Galvano Nel programma del premier Caruana, migliori relazioni con la Spagna e lotta dura al contrabbando di sigarette con il Marocco Il leader del partito socialdemocratico Peter Caruana festeggiato dopo la vittoria nelle elezioni a Gibilterra

Persone citate: Aznar, Caruana, Joe Bossano, Peter Caruana