Imi-Rovelli maxi tangente di 67 miliardi

Torna in carcere Pacifico, Acampora ammanettato a San Vittore: era a colloquio con un manager Fininvest Torna in carcere Pacifico, Acampora ammanettato a San Vittore: era a colloquio con un manager Fininvest Imi-Rovelli, maxi tangente di 67 miliardi Presi due avvocati, indagato Previti MILANO. Tutto per colpa di un foglietto, un bonifico bancario di 240 milioni e rotti. Parte così, con la scoperta casuale di questo documento nello studio dell'avvocato romano Attilio Pacifico, l'ultimo assalto di Mani pulite. Quello che porta alla scoperta del pagamento di una tangente di 67 miliardi e alla storia infinita della guerra giudiziaria tra l'Imi e gli eredi del petroliere Nino Rovelli. Quella che - soprattutto - ha portato ieri mattina a due nuovi arresti e a una nuova iscrizione nel registro degli indagati per Cesare Previti. «Ma questa è solo la prima fase, noi ci muoviamo step by step», dicono i magistrati de! pool. E si sa che nel mirino - è scritto esplicitamente nell'ordine di arresto - ci sono alcuni giudici romani; che avrebbero «aggiustato» il processo tra la Imi e gli eredi di Rovelli. «Respingo ogni accusa», è il primo commento del senatore Cesare Previti. Che poi spiega: «Basta una semplice illazione formulata dal pool perché alcuni cittadini siano sottoposti ad arre sto e altri alla pubblica gogna. Riaffermo la mia totale estraneità a fatti di corruzione». Il primo a finire in carcere è l'avvocato romano Giovanni Acampora. Ore 9 e 30, l'ordine di arresto gli viene notificato direttamente a San Vittore, nella sala colloqui dove si trova al cospetto di un manager Fininvest arrestato nel blitz di tre giorni fa. L'avvocato Acampora non crede ai suoi occhi quando gli agenti dello Sco della polizia gli fanno piovere in mano l'ordine d'arresto. Allarga le braccia, saluta il suo cliente e i magistrati. Poi sulla Croma blindata cambia carcere e finisce, questa volta da detenuto, ad Opera. Per l'avvocato Attilio Pacifico l'arresto è un replay. Prima era finito in manette per la vicenda del giudice Squillante. Poi era stato messo agli arresti domiciliari. E adesso torna in carcere per questa nuova vicenda. Concorso in corruzione in atti giudiziari, l'accusa per tutti. Anche per il senatore Cesare Previti che vede nuovamente il suo nome iscritto nel registro degli indagati di Milano. Per tutta la giornata a Roma sono rimbalzate indiscrezioni su una possibile richiesta d'arresto per lui. Erano solo voci, in realtà. Nate non si sa da chi, ma senza alcun elemento concreto. Concretissima invece questa maxi mazzetta, 67 miliardi, il 10% esatto dell'importo ottenuto dagli eredi di Nino Rovelli dall'Imi dopo una complessa vicenda giudiziaria, chiusasi a Roma il 13 gennaio del '94. Storie di processi comperati, o c'è anche altro? Non si sbilanciano i magistrati del pool. E ripetono: «Step by step». Come dire che passo dopo passo - a questo punto - sono pronti a riscrivere carte alla mano i maneggi su cui stanno indagando da tempo. A partire da quei soldi transitati sui conti esteri di Pacifico, di Acampora e dell'avvocato Previti. Transitati e finiti nelle tasche di giudici romani, non ancora indicati con nome e cognome negli ordini di arresto. Di quei transiti miliardari i magistrati del pool hanno importo esatto, date e banche di riferimento. Ovviamente estere. A pagare furono gli eredi Rovelli, come hanno confermato ai magistrati Primarosa Battistella, vedova del petroliere, e suo figlio Felice. Già interrogati e adesso - dopo la confessione indagati pure loro per concorso in corruzione in atti giudiziari. A pagare furono loro. A far da tramite Pacifico, Acampora e Previti. Pagamenti in franchi svizzeri, in diverse tranche, in banche di mezza Europa come vuole la tradizione dei versamenti occulti e dei conti neri. Ventotto milioni e 850 mila franchi svizzeri transitano su tre conti dell'avvocato Pacifico. Cinque, le tranche di pagamento alla Sbt di Bellinzona, alla Sbs di Lugano e alla Verwaltungs und private bank di Vàduz. I primi versamenti sono del 21 marzo '94, l'ultimo del 26 giugno dello stesso anno. Cinque tranche anche per l'avvocato Acampora. I versamenti - per un totale di 10 milioni e 850 mila franchi svizzeri - avvengono tutti il 24 aprile '94. Tre le banche di passaggio: la Bil di Lussemburgo, la Royal Bank of Scotland di Londra e la Liechtensteinische Landesbank di Vaduz. Un unico versamento invece sul conto aperto in Svizzera da Cesare Previti. 1 18 milioni di franchi svizzeri transitano sulla Sbs di Ginevra il 21 marzo '94. Sei giorni dopo ci sarebbero state le elezioni, quelle vinte da Silvio Berlusconi. Quelle - poi che portarono Cesare Previti all'incarico di ministro della Difesa. A destra: il pm Paolo lelo Qui sopra: il pm llda Boccassini