Dopo 49 anni Sinistra di nuovo al governo

3 In appena 18 ore Prodi disegna l'esecutivo e scioglie la riserva a 26 giorni dalle elezioni Dopo 49 anni Sinistra di nuovo al governo Oggi giureranno i ministri, mercoledì la fiducia ROMA. In 18 ore Romano Prodi ha sfornato la lista dei suoi ministri e l'ha portata al capo dello Stato. Oggi il giuramento al Quirinale e l'insediamento del nuovo presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. Lunedì nomina di una trentina di sottosegretari. Mercoledì dibattito sulla fiducia al Senato e poi alla Camera. Nasce un governo a passo di carica ad appena 26 giorni dalle elezioni (un record), formato in buona parte da novizi ma tutti politici, salvo due (Di Pietro e Flick). «Una buona metà dei ministri è conosciuta e stimata all'estero» ha rilevato lo storico inglese Denis Mack Smith. La nascita del governo del centrosinistra porta a sette i governi europei formati da forze socialdemocratiche sui 15 degli Stati membri. Gli altri governi sono tre «governissimi» e cinque di centro-destra. Tra i personaggi più noti a livello internazionale ci sono Dini (Esteri), Ciampi superministro dell'economia e poi l'ex magistrato Di Pietro ai Lavori pubblici. E c'è una larga rappresentanza di pidiessini. Nove ministri ex comunisti su venti compreso il vicepresidente del Consiglio. E' un altro record. Dopo una lunga marcia di 49 anni la sinistra che fu comunista rientra nella stanza dei bottoni. E lo fa grazie alla improvvisa «svolta» con la quale, poco più di cinque anni fa, l'allora segretario del pei, Achille Occhetto, decise che il partito di Togliatti doveva morire per ri¬ sorgere non più comunista e puntare al governo del Paese. «Possiamo dire che oggi, a 50 anni di distanza dal governo De to dell'ex comunista Giorgio Napolitano, ora ministro dell'Interno. Accanto ai 9 ministeri del pds, ce ne sono tre del partito popolare, tre della lista Dini, uno per Maccanico (Poste) e uno dei Verdi. Altro fatto inedito quest'ultimo: per la prima volta un ambientalista guiderà il ministero dell'Ambiente. «E' andato tutto bene. I problemi li dicevate voi sui giornali» è la conclusione che ha tirato Prodi, con un sospiro di sollievo. D'Alema, segretario del pds, anche lui contento, si è complimentato con Prodi «per il governo autorevole e di alto profilo che hai formato con mano sicura». E il pidiessino Veltroni ha sottolineato, a beneficio dei suoi compagni di partito, che «non mi pare proprio che ci sia una prevalenza di centro. Basta guardare i ministri». «E' giusto che sia così, perché il pds è stato il fulcro dell'alleanza e il partito che ha raccolto maggiori consensi» è stato il commento di Dini (neoministro degli Esteri). Il quale, però, ha subito messo in chiaro che lui è impegnato a far nascere una formazione di centro che alle prossime elezioni si confronti con una «forza democratica di sinistra». Del suo successore a Palazzo Chigi ha detto che si augura «che il governo possa fare bene e ricevere ampi sostegni in Parlamento». Fatto il governo, infatti, occorreranno i voti dei parlamentari per far passare le nuove leggi. La maggioranza, al momento, c'è. Rifondazione comunista critica la squadra di Prodi ma assicura che voterà la fiducia e, «nel medio periodo», punterà ad influenzare il governo. Anche la Lega si prepara a far politica. L'incidente sul nome del gruppo si sta chiudendo (sarà registrato come Lega per l'indipendenza della Padania) e Bossi ora guarda avanti. Se Prodi nel programma inserirà il federalismo nei termini richiesti dal Carroccio la Lega «voterà sì» ha preannunziato Pagliarini, presidente del gruppo alla Camera. Insomma, Bossi scende dalla «Padania» a trattare e tiene Prodi sotto esame. La novità per la Lega potrebbe venire dal ministro Bassanini (pds), responsabile per le Regioni ma, di fatto, anche per le riforme. Che ha in mente una commissione per le riforme che potrebbe, alla fine, somigliare alla assemblea costituente che chiede Bossi. Alberto Rapisarda Larga la rappresentanza di pidiessini: 9 ex comunisti su 20, vicepremier compreso E per la prima volta un ambientalista guiderà il dicastero dell'Ambiente Gasperi nel quale Togliatti era ministro della Giustizia, si apre una nuova fase nella vita della Repubblica» è stato il commen- A sinistra: il neo presidente del Consiglio Romano Prodi Qui accanto: il ministro degli Esteri Lamberto Dini con il «superministro» economico Carlo Azeglio Ciampi

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