Maria Gioana all'Auditorium Rai

STEFANO TEMPIA STEFANO TEMPIA Maria Gioana all'Auditorium Rai CARA Maria Gioana: la fanciulla dedita più alle gioie del vino che a quelle d'amore, resa celebre da una antica canzone piemontese, conoscerà per una sera ancora i fasti del palcoscenico. La sua storia dolceamara verrà fatta rivivere - tra tante altre, come quella di Giaco Tross o della Reusa Bianca - dagli albevi dei corsi di orientamento musicale dell'Accademia Stefano Tempia (Auditorium Rai, martedì 21 maggio, ore 21). Affrontare un repertorio regionale è un atto di coraggio per molti motivi. Innanzi tutto perché l'identità e l'unità culturale piemontese si vanno gradualmente ma rapidamente perdendo; poi perché è difficile riprodurre e far apprezzare dal pubblico le differenze degli accenti e delle inflessioni presenti nelle tante varietà dello stesso dialetto; infine, perché il piemontese quanto altri mai è una lingua descrittiva e semplice, forte e drammatica a un tempo. Serve a tradurre quel misto di ironia bonaria e malinconia che da sempre caratterizza lo spirito subalpino; e che porta a prendere in giro, con occhio e lingua pronti ma sostanzialmente indulgenti; i vizi e i tic dell'umanità di ogni tempo. In definitiva, cantare in piemontese, è un grattacapo che pochi artisti si sentono di affrontare: e dunque rappresenta un ottimo banco di prova per i giovani del vivaio dell'accademia e un altrettanto valida occasione per ascoltare - in una veste nuova di zecca ed elegantissima - pagine di solito trascurate. Salteranno fuori dal baule della memoria pagine brillanti o tristi, monotone come una filastrocca o vivaci come un ballo popolare. Tutti i canti del programma sono presentati nella elaborazione per coro a più voci di Gianni Tondella, che del concerto è anche direttore; e vengono accompagnati dal complesso strumentale Dante Lepora di Alice Castello. la. f.) ghi, Maria Malibran. In precedenza toccherà ad Anna Maria Cigoli interpretare il «Concerto in la minore op. 7 per pianoforte e orchestra» di Clara Schumann. E non è finita: il duo formato da Raffaella Portolese e Lydia Bevilacqua interpreterà «Automne» di Cécile Chaminade e «Tre pezzi per pianoforte a quattro mani» di Fanny Mendelssohn; l'arpista Claudia Antonelli e la flautista Monica Berni proporranno brani di Yvonne Toussant e una rielaborazione di «Casta Diva» di Marianna De Rocchis Creti. Per chiudere, tornerà di scena l'Ensemble Femminile Italiano per un reverente omaggio alla quasi centenaria Barbara Giuranna, con il Valzer dall'opera «Mayerling» e la «Toccata per orchestra». Significativo, per sottolineare l'importanza della manifestazione musicale, è lo spiegamento di enti e associazioni che hanno garantito il loro appoggio e contributo: il Comune con l'assessorato ai Sistemi educativi, la Regione con quello alla Cultura e la commissione pari opportunità, la Fondazione Cassa di Risparmio di-Torino, la Toro Assicurazioni, Apid Imprenditorialità Donna, l'Istituto Bancario Sanpaolo. [1. o.J

Luoghi citati: Alice Castello