La scuola di Ginevra e Losanna in rassegna al Massimo Tre

GLI EREDI DI ALAIN TANNER CINEMA GLI EREDI DI ALAIN TANNER La scuola di Ginevra e Losanna in rassegna al Massimo Tre SECONDA tappa della triangolazione geografico-culturale che, dopo aver portato Torino a Ginevra, ospita Ginevra a Torino (toccherà, poi, a Lione). L'intenzione è di sottolineare e promuovere la comune, legittima vocazione ad un turismo culturale che si propone come uno dei possibili scenari dello sviluppo prossimo venturo. L'associazione «Fonction: Cinema Genève» organizza con il Museo Nazionale del Cinema la rassegna, in programma al Massimo da lunedì 13 al 27 maggio, «La scuola di Ginevra e Losanna». Il titolo, di per sé eloquente, ritaglia una fetta di cinema svizzero contemporaneo per piazzarlo sotto le coordinate geografiche che gli fanno da sfondo, con qualche forzatura che neppure le virgolette riescono a contenere del tutto. Più che di consanguinea prossimità o di strette parentele, si tratta in realtà di registi che operano nello stesso ambiente, condividono (almeno in parte) lo stesso clima culturale ma lo trasformano in esperienze estetiche assai diverse e lontane le une dalle altre. I «padrini» del gruppo sono Alain Tanner e Claude Goretta, quanto meno per ragioni anagrafiche che li distaccano dagli Sopra una scena di «La ragazza di Rose Hill» Sotto, Gian Maria Volante in «La morte di Mario Ricci» del regista svizzero Claude Coretto altri. Attivi sin dalla fine degli Anni Cinquanta, i due ginevrini condividono oltre al luogo di nascita anche la formazione artistica, avvenuta a Londra nel clima del «free cinema». Il programma torinese ripropone alcune tappe di una selezione: per Tanner si procede dal classico «Jonas che avrà 20 anni nel 2000» (1976) al recentissimo «Les Hommes du Port» (realizzato in video nel 1995), passando per «Dans la ville bianche» (1982). «Una fiamma nel mio cuore» (1987) e «La ragazza di Rose Hill» (1989). Di Goretta si vedranno invece «La merlettaia» (1977), «La morte di Mario Ricci» (1982) e «Orfeo» (1985). Per tutti i cinefili, Ginevra evoca il nome di Jean-Luc Godard, evocato attraverso un altro titolo della rassegna: il bellissimo «Lou n'à pas dit non», diretto nel 1994 da Anne-Marie Miéville che di Godard è stata per anni la più stretta collaboratrice, prima di diventare una regista. Completa il programma una nutrita selezione di cortometraggi inediti in Italia. Inaugurazione ad inviti, la sera del 13 maggio, alla presenza dei cineasti Richard Dindo, Mauro Losa, Richard Schwizgebel e Leo Kaneman. Alberto Barbera