Un'italiana sulla nave dell'orrore

Un'italiana sulla nave dell'orrore Liberia, è incinta Un'italiana sulla nave dell'orrore FREETOWN. «E' stata un'esperienza agghiacciante, non voglio più pensarci. Devo riposarmi se no rischio di perdere il bambino». La signora Patrizia Franca Ranieri, sbarcata l'altro ieri a Freetown, capitale della Sierra Leone, dal cargo «Victory Reefer» con le centinaia di profughi scappati dalla guerra di Monrovia, sballottata per giorni dalle onde dell'oceano con pochissimi viveri e acqua e senza cure, fa fatica a parlare. «Sono incinta di sette mesi - ha proseguito - il mio bambino, ha detto il medico, non è nella corretta posizione, si è spostato durante il viaggio e se non riposo rischio di perderlo». «Prima Monrovia, poi la traversata sono stati un vero incubo - ha aggiunto -. Ho avuto tantissimi problemi che adesso non ho la forza di spiegare. Se Dio vuole, sabato prenderò un aereo per l'Italia, con mio marito andrò a Roma». La signora Ranieri si trova a Freetown, ospite di parenti del marito Ramai Sasso, di origine liberiana. Si avvia intanto alla normalità la situazione per i 3000 profughi fuggiti dalla Liberia sui mercantili «Bulk Challenge» e «Victory Reefer», ora al sicuro in campi di raccolta in Ghana e in Sierra Leone. [Ansa]

Persone citate: Patrizia Franca Ranieri, Ramai Sasso, Victory

Luoghi citati: Ghana, Italia, Liberia, Monrovia, Roma, Sierra Leone