Romiti accusa riformulata di Alberto Gaino

9 La procura chiede di estendere al '92 l'ipotesi di falso in bilancio. Il gip decide il 28 Romiti, a«usa riformulata // difensore: iniziativa illegittima TORINO. Nei confronti di Cesare Romiti e Francesco Mattioli la procura della Repubblica ha esteso al 1992 l'ipotesi di falso nel bilancio consolidato di Fiat spa. La decisione del procuratore aggiunto Marcello Maddalena e dei pm Sandrelli e Avenati Bassi si baserebbe sulle dichiarazioni di Mauro Giallombardo - ex segretario particolare di Craxi - che ha ammesso un finanziamento al psi di 4 miliardi da parte della Fiat nel corso di quello stesso anno. Per la verità, il versamento sarebbe stato di 5 miliardi, ma uno si è perso per strada, tant'è che si è trovata traccia solo di 4 sul conto «Norange» presso la banca lussemburghese Bil. Era Giallombardo a gestire quel conto. L'avvocato Chiusano, difensore del presidente Fiat, ha espresso «serie perplessità», ma il gip Francesco Saluzzo - come ha riferito lo stesso legale a fine udienza - ha ritenuto di non poter intervenire sulla legittimità della procura di riformulare il capo di accusa. La vera battaglia procedurale di.' ri, in una delle aule del palazzo dei giudici per le indagini preliminari, si è combattuta sulla «produzione» di nuovi atti da parte dell'accusa. Atti che riguardano due procedimenti aperti dagli stessi magistrati. Il primo è stato aperto sulla cessione dell'Alfa Romeo alla Fiat, nel 1906, quando presidente del Consiglio era Bettino Craxi. E a parlarne ai pm torinesi sono stati uomini del psi, da Giusi La Ganga a Giulio Di Donato (l'ex vicesegretario socialista è stato interrogato in febbraio a Roma). Il numero d'ordine di questo fascicolo porta al «registro C» della procura, quello degli atti relativi a notizie non costituenti reato. L'altro procedimento di cui si è parlato ieri in udienza è quello per cui è stato indagato per favoreggiamento Ezio Gandini, a capo dell'ufficio legale della Fiat: secondo la procura avrebbe distrutto documenti utili alle inchieste giudiziarie, dopo una riunione a Vaduz (Liechtenstein) nella primavera del 1993. Alla riunione avrebbero preso parte alcuni manager Fiat e ieri la procura di To¬ rino ha chiesto di acquisire verbali di Papi, Montevecchi, De Piccoli, Ferri, Pomodoro, Gatto e Chicco che vi avrebbero partecipato o ne sarebbero stati messi al corrente. Il primo ad averne parlato a dei magistrati, i pm del pool di Mani pulite, è stato Antonio Mosconi, ex Fiat Impresit e Toro Assicurazioni. Sull'ammissibilità di tutti questi verbali si dovrà pronunciare il gip Saluzzo. Ieri, il giudice ha fatto sapere che lo farà nella prossima udienza, il 28 maggio. Nelle tre ore di discussione ha ascoltato le ragioni dell'accusa e della difesa. Al termine, l'avvocato Chiusano, parlando a nome dei colleghi Festa, Minili e Zanalda, ha espo¬ sto ai cronisti la sua tesi. «Ci siamo opposti alla produzione di nuovi interrogatori - ha dichiarato - perché riteniamo illegittima quest'iniziativa di sostanza della procura. I termini per le indagini preliminari sono scaduti e già la precedente ordinanza del gip aveva affrontato la questione. Nel corso dell'udienza abbiamo detto esplicitamente che, considerandoli "irricevibili", non volevamo neppure prendere visione degli atti». La parte civile Slai-Cobas di Arese, rappresentata dall'avvocato Roberto Lamacchia, non ha rilasciato dichiarazioni. L'avvocato Andrea Galasso, difensore di Clemente Signoroni (ex manager Fiat indagato per frode fiscale) ha ribadito che il suo assistito intende patteggiare e aggiunto che la questione dell'ammissibilità dei documenti si presenta «molto interessante». Silenzio da parte della procura. Il dottor Maddalena aveva una sola preoccupazione da manifestare. Questa: «Il nostro ricorso in Cassazione avverso ad alcuni punti dell'ordinanza del gip (quella ricordata da Chiusano, ndr) non ha inteso mettere in alcun modo in discussione la correttezza del dottor Saluzzo». Sul ricorso ci sono stati malintesi? «Se ci sono stati, non siamo stati noi a provocarli». Alberto Gaino Il presidente della Fiat Cesare Romiti

Luoghi citati: Arese, Liechtenstein, Roma, Torino, Vaduz