«Arrestate i top manager fininvest»
Cinque già in carcere. L'accusa: falso in bilancio. Berlusconi indagato per concorso in reato Cinque già in carcere. L'accusa: falso in bilancio. Berlusconi indagato per concorso in reato «Arrestate i top manager fininvest» Mani pulite, sette ordini di custodia per i fondi esteri MILANO. Avevano già le valigie pronte i top manager della Fininvest. Temevano visite, evidentemente. Certo non immaginavano che sarebbero arrivate così presto, ieri mattina, ore 8 in punto: «Buongiorno dottore, firmi qui e ci segua». Inizia così l'operazione «Montecarlo», l'ultimo assalto di Mani pulite al Biscione, filone conti esteri Telepiù. Con i top manager che finiscono in manette e uno, Giorgio Vanoni, latitante da novembre dell'anno scorso, che adesso ha un guaio in più. Due di loro vengono arrestati a Montecarlo. Mario Moranzoni, ex responsabile della tesoreria del gruppo Fininvest, riceve la visita dell'Interpol a casa sua, in boulevard du Lavarotto 17. In un attimo finisce nel carcere del Principato. Potrà rimanerci per tre mesi, dopo di che l'estradizione sarà automatica. Stessa sorte per Livio Gironi, del cda della Fininvest. Gli agenti lo vanno a trovare nel suo lussuoso appartamento in pieno centro, proprio sopra la curva della Rascasse, dove domenica prossima si correrà il Gran Premio di Formula 1. Che lui vedrà sul tv color di una cella del carcere. In Italia - stessa ora, stessa fine ma a San Vittore - vengono arrestati Giuseppe Scabi- ni, responsabile delle casse Fininvest, Raffaele Zenoni, ex manager della tesoreria e tuttora funzionario del gruppo, e Alfredo Zuccotti, direttore amministrativo di Fininvest. Scampano all'arresto Giorgio Vanoni, responsabile del settore estero della Fininvest, già latitante per un precedente ordine di custodia cautelare, e Candia Carnaggi, cittadina svizzera, responsabile della Fininvest service spa di Massagno in Canton Ticino. Le accuse di falso in bilancio e false comunicazioni sociali non valgono solo per gli arrestati. Con loro, in concorso di reato, sono indagati Silvio Berlusconi e Giancarlo Foscale, ex marito di Candia Carnaggi, cugino di Berlusconi e presidente della Standa. «Non abbiamo elementi per capire queste accuse a Berlusconi», è il primo commento a caldissimo dell'avvocato Ennio Amodio, il difensore del leader di Forza Italia. Che poi, attorniato dai giornalisti, ragiona a voce alta: «Anche in questa vicenda Silvio Berlusconi sarebbe accusato sulla base della nota teoria della procura, quella secondo cui non poteva non sapere». Ci sono mesi e mesi di indagine dietro a questi provvedimenti, chiesti una settimana fa e firmati solo martedì dal gip Maurizio Grigo. I % \, top manager ar- restati sono stati pedinati per settimane e intercettati anche con l'ausilio di sofisticati satelliti spia, in grado di captare ogni comunicazione. Poi il blitz, alle 8. Per questa storia di società, di maneggi sulla proprietà di Telepiù, della spagnola Telecinco. Più questa vicenda nuova di zecca - targata Gran Bretagna - di 40 società off-shore su cui sarebbero passati miliardi a gogò contabilizzati in modo non proprio cristallino. «E' la normale attività del comparto estero del gruppo. Vogliamo dimostrare che non c'è nulla di irregolare in queste società», dice ancora l'avvocato Ennio Amodio. E spiega che Fedele Confalonieri, il numero uno del gruppo, era stato qui in procura proprio il giorno prima dell'ultimo cataclisma. Quasi una beffa, per Confalonieri. Memoria tecnica in mano, occhialini di metallo, il presidente si era intrattenuto per ore con Francesco Greco e con gli altri del pool. Ore e ore a spiegare, a discutere. E - a quanto sembra - a chiedere rassicurazioni su Mediaset, il colosso dei colossi che tra breve affronterà l'avventura in Borsa. E il pool dice sì. Forse arriva addirittura a rassicurare che nessuno degli uomini di Mediaset sarà toccato dalle indagini. Una perfidia, l'ultima. Quando già le richieste di arresto bollentissime sono nelle mani del gip. Quando il giudice Grigo le ha già firmate. Quando la Digos, lo Sco, e le Fiamme Gialle sono già pronte a far scattare l'operazione «Montecarlo». L'ultimo cataclisma - almeno per ora, giurano i bene informati - che al 17 di boulevard du Lavarotto è cominciato così: «Buongiorno dottore, firmi qui e ci segua». [f. poi.] «Continuiamo a fare i miliardi Ai miei dirigenti darei una medaglia» i o a ti a a ai a ca a n gp Maurizio Grigo. I % \, top manager ar- qsta storia di società, di maneggi sulla proprietà di Telepiù, della spagnola Telecinco. Più questa vicenda nuova di zecca - targata Gran Bretagna - di 40 società off-shore su cui sarebbero passati miliardi a gogò contabilizzati in modo non proprio cristallino. «E' la normale attività del comparto estero del gruppo. Vogliamo dimostrare che non c'è nulla di irregolare in queste società», dice ancora l'avvocato Ennio Amodio. E spiega che Fedele Confalonieri, il numero uno del gruppo, era stato qui in procura proprio il pnuto per ore con Francesco Greco e con gli altri del pool. Ore e ore a spiegare, a discutere. E - a quanto sembra - a chiedere rassicurazioni su Mediaset, il colosso dei colossi che tra breve affronterà l'avventura in Borsa. E il pool dice sì. Forse arriva addirittura a rassicurare che nessuno degli uomini di Mediaset sarà toccato dalle indagini. Una perfidia, l'ultima. Quando già le richieste di arresto bollentissime sono nelle mani del gip. Quando il giudice Grigo le ha già firmate. Quando la Digos, lo Sco, e vard du Lavarotto è cominciato così: «Buongiorno dottore, firmi qui e ci segua». [f. poi.] Silvio Berlusconi A sinistra: Marcello Dell'Utri Silvio Berlusconi A sinistra: Marcello Dell'Utri
Luoghi citati: Canton Ticino, Gran Bretagna, Italia, Milano, Montecarlo
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