Kohl: scioperate pure, non m'impressiono

La Germania verso il blocco generale contro i tagli del Cancelliere, fischiato nell'ex Ddr I La Germania verso il blocco generale contro i tagli del Cancelliere, fischiato nell'ex Ddr Kohl; scioperate pure, non m'impressiono Baviera, trasporti fermi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mentre i sindacati annunciano un'estensione della protesta contro l'austerità decisa dal governo, il Cancelliere Kohl aspramente contestato e fischiato, ieri, da un gruppo di dimostranti a Dessau - insiste sulla necessità dei tagli al sistema di previdenze sociali. «Le minacce di sciopero non mi impressionano, per difendere la sua competitività e creare nuovi posti di lavoro l'economia tedesca deve ridurre i costi aggiuntivi del lavoro», sostiene il Cancelliere, che domenica scorsa aveva già lanciato un appello alla nazione invitando i sindacati ad appoggiare il piano di risparmi. Ma la replica delle associazioni dei lavoratori è aspra: l'«IG Metall» - principale sindacato di categoria in Europa, con oltre tre milioni di iscritti - ha varato ieri un «calendario di opposizione nazionale» che a partire dal 20 maggio «si sposterà dallo fabbriche alle piazze», per culminare in una manifestazione davanti alla Cancelleria, il 15 di giugno. Il tema del quale più si discute, in queste ore, è tuttavia l'ipotesi di uno sciopero generale, da attuare nelle prossime settimane nel caso il governo non si convinca a modificare il proprio piano: una ipotesi «politica» sulla quale il sindacato non è unanime, ma mostra al contrario profonde divisioni, soprattutto fra i vertici confederali del Dgb - pure decisi a intensificare e ad estendere la protesta nazionale - e l'ala più a sinistra di una confederazione che raccoglie quindici sindacati di settore. Secondo l'ipotesi prevalente, lo sciopero generale è infatti uno sciopero politico, che la giurisprudenza tedesca considera contrario alla legge. Varcare quella soglia significherebbe perciò compiere una svolta nella qualità stessa dello scontro, con conseguenze imprevedibili sul piano politico e sociale. Davvero i sindacati tedeschi sono disposti a compiere un passo che qualcuno considera piuttosto un balzo? Dalle dichiarazioni dei principali leader, ieri, sembra che la cautela continui a prevalere. «Non vogliamo scioperare contro un parlamento democratico e un governo scelto liberamente dai cittadini», sostiene il leader dell'«lG Metall», Klaus Zwickel. E il capo del «Dgb», Dieter Schulte: «Abbiamo molti altri mezzi di pressione. Li utilizzeremo», conferma. L'altro giorno, tuttavia, uno dei suoi vice Ursula Engelen-Kiefer, rimbeccata ieri da Kohl - non aveva escluso il ricorso a questa forma estrema di mobilitazione e di protesta, che i responsabili del sindacato dell'industria plastiche e dell'«IG Medien» hanno riproposto ieri con vigore. Per il momento è però il conflitto nei servizi pubblici - soprattutto nei trasporti, e da un paio di giorni anche alle Poste a rappresentare un round forse decisivo dello scontro fra governo e sindacati. 11 buco di bilancio che rischia di lasciare la Germania fuori dall'Europa di Maastricht, nel '99, non consente aumenti ai dipendenti dello Stato, delle regioni e dei Comuni, argomenta il governo. Il sindacato replica chiedendo incrementi salariali del 4,5 per cento, ma soprattutto si mobilita sul fronte dei tagli più dolorosi e controversi, a cominciare dalla riduzione del salario per chi è in malattia (il 20 per cento in meno nelle prime sei settimane). Gli stessi tagli che interessano la totalità dei lavoratori, del resto; gli stessi che spingono Zickel a parlare di «lista degli orrori». La particolare «esposizione» dei dipendenti pubblici all'austerità decisa dal governo - in quanto salariati dello Stato e in quanto soggetti alle previste riduzioni generali - fa dunque della loro azione un banco di prova particolarmente significativo. Soprattutto dopo che le trattative sono state interrotte, e rinviate alla settimana pros¬ sima, si rischia l'escalation: ieri, le astensioni dal lavoro hanno interessato soprattutto la Baviera e il Nord Reno Westfalia, ma già da oggi la protesta si estenderà. Nei prossimi giorni, è la minaccia, gli scioperi potrebbero interessare altri settori chiave: dagli aeroporti alla sanità. Emanuele Novazio I metalmeccanici preparano una protesta davanti alla Cancelleria L'agitazione potrebbe estendersi a ospedali e aeroporti Qui accanto, una manifestazione di metalmeccanici l'anno scorso a Monaco di Baviera: gli operai potrebbero presto tornare in piazza contro Kohl. A destra, un'immagine delle agitazioni dei lavoratori in Germania contro i tagli alla spesa pubblica voluti dal cancelliere (foto ansa-reuter]

Persone citate: Dessau, Dieter Schulte, Emanuele Novazio, Klaus Zwickel, Kohl, Ursula Engelen-kiefer

Luoghi citati: Baviera, Europa, Germania, Monaco Di Baviera