Suso l'Italia sugli schermi di Bruno Ventavoli

La Cecchi d'Amico racconta alla nipote 50 anni di sceneggiature La Cecchi d'Amico racconta alla nipote 50 anni di sceneggiature Suso, l'Italia sugli schermi Liti, amori e ironia tra Cuccia eMonicelli w t|NA nonna racconta. La nipote ascolta, sollecita, registra. Insieme vanno dove le I I porta il cuore, la memoria, -VlJ il destino. Il dialogo fluisce, tra Suso Cecchi d'Amico (una delle più importanti sceneggiatrici del cinema italiano) e Margherita (autrice del romanzo Le rane e apprezzata traduttrice). Ne nasce un libro-intervista che ricostruisce con garbo, con fervore, con precisione parecchi decenni di vita culturale italiana. S'intitola Storie di cinema (e d'altro) ed esce in questi giorni per Garzanti. L'editore milanese aveva chiesto a Suso un'autobiografia. Che però non nacque mai. Non riuscì a prendere forma, per la genetica refrattarietà della scrittrice a ogni tono autocelebratorio. Cominciò invece a modellarsi nel dialogo sincopato con la nipote Margherita, durato oltre due anni, disciolto tra una vacanza a Castiglioncello e la celebrazione di qualche festa. II primo film di Suso Cecchi d'Amico è Mio figlio professore del '46; l'ultimo Facciamo paradiso, 1995, regia di Monicelli. In mezzo cinquant'anni di cinema, splendori e miserie di registi, attori, produttori. Sceneggiature concepite in stanze d'albergo (le uniche dotate di riscaldamento nell'indigenza del dopoguerra), contatti con Hollywood. Amori, tradimenti, furie. Glorie e naufragi. Quando Suso è una ragazzina, in cerca dei primi lavori, viene indirizzata da Bottai (sul cui Primato il babbo, Emilio Cecchi, aveva scritto anche qualcosa) al ministero delle Corporazioni, «unica ragazza di concetto» in uno sciame di dattilografe con grembiule nero. Uno degli amici di gioventù si chiama Enrico Cuccia. Escono insieme, parlano di cinema e libri, si fermano alla birreria Dreher, sfiorano discorsi economici (nei quali è un genio). Al ritorno dal viaggio in Etiopia, il futuro banchiere, le regala due volumi con l'ex libris del Negus. Suso entra per caso, leggera ed entusiasta, nel mondo del cinema. Avrebbe probabilmente potuto occuparsi d'altro, magari d'architettura, numismatica, medicina. Ma l'universo della celluloide era lì intorno a lei, pronto a lusingarla e fagocitarla. Un ricco toscano s'innamora di Maria Michi, giovane cassiera di cinematografi coi capelli rossi e la pelle immacolata. E Suso viene incaricata di educarla a comportarsi negli ambienti signorili, che cosa leggere, che cosa dire. Partecipa alla grande stagione del neorealismo, lavora con Flaiano, Rosi, Monicelli, Comencini, Zeffirelli; soprattutto stringe un sodalizio d'amicizia e lavoro con Visconti (qui accanto pubblichiamo un brano dal libro, in cui si ricorda l'ictus che colpì il regista), ne racconta la dolorosa infermità, il saccheggio dei suoi averi da parte di ladri e rapaci, disonesti collaboratori. Fugge da liti e moine tra Clément e l'impicciosa moglie, mollando incompiuto l'unico film della sua vita. Fa infuribondire il napoletano Giannini (che avrebbe dovuto girare TI gattopardo) perché non gioca come dovrebbe una terna al lotto. Storie di cinema (e d'altro) è una miniera affettuosa di schegge, aneddoti, destini. E' una riflessione attenta sul mestiere dello sceneggiatore, sempre svolto con umiltà, precisione, competenza, e spesso considerata dai più attività gregaria (pur essendo il «bozzolo» di un film). Ed è anche la storia di una donna che ha saputo conciliare lavoro e famiglia, scrittura e maternità (grazie anche all'aiuto della mitica «tata Fosca»). Attraverso il dialogo maieutico e curioso con la nipote Margherita, Suso Cecchi d'Amico si racconta come testimone e come protagonista. Dall'amicizia con Silvana Mangano al litigio con Zavattini, dal furto subito di quadri preziosi, agli errori sul lavoro, alla vitalità del padre. Emerge il quadro di una donna, di un'intelligenza, di un mondo. Un ritratto allegro e vitale, costantemente levigato dall'ironia. Bruno Ventavoli Suso Cecchi d'Amico col figlio Masolino e Flaiano; qui sotto, Margherita d'Amico; a sinistra nonna e nipote; accanto, Suso con Visconti

Luoghi citati: Etiopia, Hollywood, Italia