«Il duca di Windsor è un traditore»

«La sua fuga in Costa Azzurra dopo la caduta della Francia è da corte marziale» RIVELAZIONI «La sua fuga in Costa Azzurra dopo la caduta della Francia è da corte marziale» «Il duca di Windsor è un traditore» Nei documenti di Churchill nuove accuse a Edoardo LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Era un sospetto, ora è certezza: persino Winston Churchill dubitava della fedeltà alla patria del duca di Windsor, l'ex re Edoardo Vili, e sospettava una sua pericolosa simpatia per i nazisti. Non solo: lo considerava un traditore per il suo comportamento durante la ritirata di Dunkerque. Se il duca fu mandato nelle Bahamas, come governatore, non fu per allontanarlo dai pericoli dell'Europa, ma soprattutto per impedirgli di nuocere. I documenti ufficiali di quel periodo, a cavallo fra il 1940 e il 1941, perderanno lo scudo protettivo del segreto di Stato soltanto dopo un secolo, fra 45 anni. Ma dall'archivio di Churchill, che suo nipote ha recentemente venduto allo Stato per quasi 40 miliardi di lire, emergono le minute - non coperte da segreto ufficiale - dei documenti più esplosivi. Ecco la lettera del 7 luglio 1941, scritta di pugno da Churchill (che in genere dettava a una segretaria) e che, successivamente «ripulita», fu mandata ai primi ministri dei dominion britannici - Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa per spiegare la controversa nomina dell'ex sovrano a governatore delle Bahamas. «Le attività del duca di Windsor sul Continente in mesi recenti - si legge hanno causato a Sua Maestà e a me stesso grave ^quietudine dal momento che le sue tendenze sono notoriamente filonaziste e che egli potrebbe trovarsi al centro di un intrigo. Consideriamo un vero pericolo che egli possa muoversi liberamente sul Continente. Anche se fosse disposto a tornare in questo Paese, la sua presenza sarebbe estremamente imbarazzante per Sua Maestà e per il governo. In tali circostanze si è ritenuto necessario cercare di legarlo a un incarico che interessi a lui e a sua moglie, e ho deciso con l'approvazione di Sua Maestà di offrirgli il governatorato delle Bahamas. Nonostante le ovvie obiezioni, riteniamo che quello sia il minore dei possibili mali». Fu una prova di forza; perché in realtà l'ex re era recalcitrante e nelle Bahamas non voleva andare. Protestava, con una serie di lettere che chi le ha viste definisce sulle pagine del «Daily Express» «patetiche e poco edificanti». Ma Churchill non esitò e prenderlo di punta. Con un telegramma in cui lo si ammoniva, come ufficiale, che «il rifiuto di obbedire a ordini diretti della competente autorità militare creerebbe una situazione grave». E' l'ombra della corte marziale, come precisa un'altra frase scritta da Churchill ma poi esclusa dal telegramma spedito. Una frase glaciale, che riappare oggi e che rivela profondo disprezzo: «Ci sono già molti dubbi sulle circostanze in cui Vostra Altezza ha lasciato Parigi». Appena arrivato nella capitale francese dopo avere abbandonato il fronte, durante la ritirata di Dunkerque in cui le mansioni del duca erano di ufficiale di collegamento, l'ex re era fuggito con Wallis Simpson verso la sua villa sulla Costa Azzurra, in quella che il suo biografo avrebbe in seguito definito «l'equivalente di una diserzione». Subito dopo i Windsor avevano riparato in Spagna; e a Madrid s'erano subito trovati al centro dei complotti - i tedeschi lo volevano come futuro re-fantoccio dell'Inghilterra occupata - che avrebbero riempito di sdegno persino Churchill, che lo aveva sostenuto all'epoca dell'abdicazione. [f. gal.] Wmm Il duca di Windsor Di lui Churchill scrisse: «Le sue tendenze sono notoriamente filonaziste ed egli potrebbe trovarsi al centro di un intrigo»