Dalla Savoia Nasce un asse con Mantova di Maurizio Tropeano
Dulia Savoia Dulia Savoia Nasce un «asse» con Mantova TORINO. L'invito è arrivato via telefono da Patrice Abeille, presidente del governo provvisorio della Savoia, esecutivo autoproclamato con sede a Ginevra e con recapito presso la casella Postale 338 CH 1211 Genève 4 Suisse. Dall'altro capo del cellulare Mario Borghezio, deputato leghista e uno dei capi della corrente indipendentista della Lega, prendeva nota su foglietti sparsi dove aveva appena finito di leggere una dura replica ai massimi vertici del Consiglio regionale (Picchioni) e della giunta del Piemonte (Ghigo) colpevoli di aver condannato il secessionismo durante l'incontro dell'assemblea con i parlamentari eletti il 21 aprile. Il contenuto della lunga chiamata da oltrefrontiera? La necessità di un incontro tra le delegazioni dell'esecutivo della Savoia e del governo della Padania. L'appuntamento? Sabato 25 maggio al centro congressi di Aix-lcs-Bains. Così terminata la comunicazione, Borghezio cercava subito Giancarlo Pagliarini, capo del governo Sole voluto da Bossi. Poche ore e la decisione era presa. Il 25 maggio Pagliarini, Roberto Maroni, Francesco Speroni, Mario Borghezio e Paolo Linty rappresenteranno la Lega in quello che di fatto è il primo impegno intemazionale del governo della Padania. Appuntamento perfezionato poi via fax alle 17 e 11 minuti da Nedd Willard, in pratica il ministro degli Esteri del governo provvisorio della Savoia. Ma che cosa succederà ad Aixles-Bains? «Discuteremo di come arrivare all'autodeterminazione dei popoli e di come ottenere i necessari riconoscimenti internazionali», spiega Borghezio. Chissà, forse sono gli albori di quella che Borghezio sogna come «la futura internazionale delle nazioni minoritarie d'Europa». Già. perché a quella riunione potrebbero anche esserci rappresentanti fiamminghi, baschi, irlandesi, scozzesi. I contatti tra i due movimenti sono stati tenuti soprattutto dai leghisti della Val d'Aosta. Contatti che avrebbero dovuto culminare in un incontro con alcuni rappresentanti del Parlamento del Nord. Poi la nascita del governo della Padania - a cui sono arrivati i più «calorosi incoraggiamenti ria parte del governo provvisorio della Savoia - ha accelerato il progetto. II movimento della Savoia non ha rappresentanti parlamentari, ma Abeille e i suoi seguaci hanno «fatto un lungo lavoro con i sindaci dei piccoli Comuni facendoli diventare indipendentisti», racconta Borghezio. Il movimento (1700 iscritti su un milione di abitanti) ha realizzato bandiere e targhe del futuro Stato. La richiesta di indipendenza si basa sul trattato di Vienna firmato dopo la sconfitta di Waterloo subita da Napoleone. Accordo che riconosceva l'indipendenza e la neutralità della Savoia. Poi, con la cessione di quei territori in mano piemontese alla Francia (1860), quel trattato è stato «stracciato». Maurizio Tropeano
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